Il mondo del calcio vive ore di apprensione per le condizioni di salute di Salvatore “Totò” Schillaci. L’ex calciatore 59enne, capocannoniere al Mondiale di Italia ’90 ed eroe delle “notti magiche”, è ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo in gravi condizioni.
È stata la stessa famiglia di Totò, che in carriera ha militato nel Messina, Juventus e Inter, che tramite social network ha voluto fornire chiarimenti sulle sue condizioni di salute, dato che sul web erano comparse notizie sul decesso dell’ex calciatore. “Visto le innumerevoli chiamate da parte di molte testate giornalistiche e visto le brutte notizie che circolano, informiamo che il nostro amato Totò è in condizioni stabili ed è controllato da una equipe di medici continuamente notte e giorno. Forza Totò”, il messaggio affidato ai social.
Come sta Totò Schillaci
Al Civico di Palermo Schilacci è arrivato al pronto soccorso sabato 7 settembre, per poi essere trasferito in Pneumologia. L’ex attaccante rivelò in una intervista del marzo 2023 che 14 mesi prima gli era stato diagnosticato un tumore al colon.
Il ricovero in clinica con Messina Denaro
Schillaci era alla clinica oncologica La Maddalena quando, il 16 gennaio del 2023, è stato arrestato il boss Messina Denaro. “Erano le 8.15 del mattino – ha raccontato lui stesso – aspettavo la mia visita di controllo, perché lì sono in cura dai dottori Mezzatesta e Mandalà. Avevo appena finito la colazione al bar, in un attimo mi sono ritrovato circondato da persone incappucciate con le armi spianate. Ho pensato a un attentato. Poi i carabinieri si sono qualificati, ma per un attimo io e quelli intorno a me ci siamo spaventati, c’era confusione”. “Una persona come Messina Denaro che circola tranquillamente per la città e va in clinica come un cittadino qualsiasi, mi dà da pensare. Ho una mia teoria, ma ben venga se un problema che si trascinava da trent’anni è stato risolto”, commentò Schillaci.
La carriera di Schillaci
Dopo aver iniziato la carriera nel Messina, che porta dalla serie C2 alla B, nel 1989 Schillaci viene ingaggiato dalla Juventus per 6 miliardi di lire. Nella sua prima stagione in bianconero conquistò subito il posto da titolare e realizzò 15 gol in 30 partite di campionato, acquisendo il soprannome di Totò-Gol e contribuendo in maniera decisiva all’accoppiata Coppa Uefa-Coppa Italia.
Prestazioni che convincono il commissario tecnico della Nazionale italiana, Azeglio Vicini, a convocarlo per i Mondiali del 1990, che si disputano in Italia.
Schillaci partì dalla panchina come riserva di Carnevale, per poi prenderne il posto come partner in attacco di Roberto Baggio: chiuderà il Mondiale con sei reti, con gli Azzurri che si fermano in semifinale contro l’Argentina in una gara persa ai rigori, che Schillaci non tirerà.
Dopo il Mondiale italiano Totò gioca altre due stagioni con la Juventus, ma perde il feeling col gol: l’arrivo in bianconero di Vialli gli fa trovare meno spazio e nel 1992 passa all’Inter, in cui gioca due stagioni mettendo a segno 11 gol in 30 partite. Nell’aprile del 1994, messo ai margini dall’Inter ancora prima del termine della stagione, sceglie un cambio di vita radicale e diventa il primo calciatore italiano a militare nel campionato giapponese, allo Jubilo Iwata. Con la maglia dell’Iwata segna in totale 56 gol in 78 partite e vince la J-League nel 1997, due anni prima del ritiro dal calcio.