Fitto vicepresidente della Commissione Ue, socialisti pronti al “no” al ministro italiano: ma rischiano la vendetta dei Popolari

RMAG news

Raffaele Fitto diventerà vicepresidente esecutivo della Commissione europea? A pochi giorni dall’attesa audizione parlamentare, che si terrà martedì 12 novembre, sull’attuale ministro per gli Affari regionali aleggia l’ombra di una bocciatura da parte del gruppo S&D, i Socialisti e Democratici europei di cui fa parte il Partito Democratico.

I segnali di un secco “no” alla candidatura di Fitto, proposta da Ursula von der Leyen per la sua Commissione bis nonostante faccia parte dell’Ecr, i Conservatori europei che a luglio scorso hanno votato contro il programma presentato dalla presidente della Commissione Ue per un secondo mandato, ci sono tutti.

A parlarne senza mezzi termini è stato, a dir la verità in più occasioni, il leader dei socialisti francesi Rafael Glucksmann. “Per quel che mi riguarda Raffaele Fitto non deve essere vicepresidente della commissione Ue e per quel che so il mio gruppo non ha cambiato posizione a riguardo. È semplice: l’alleanza che ha sostenuto von der Leyen a luglio non include Ecr e quindi non c’è motivo di dargli una vicepresidenza. Se poi von der Leyen e Meloni hanno fatto un negoziato parallelo – aggiunge Glucksmann – allora che ce lo dicano, ma se vuole contare sulla maggioranza che l’ha sostenuta a luglio, gli accordi sono quelli di luglio”.

Parole simili a quelle pronunciate poche settimane fa dalla capogruppo spagnola del gruppo S&D, Iratxe Garcia Peres, la quale aveva sottolineato che “il gruppo non è in grado di sostenere un voto favorevole per il rappresentante italiano”.

Eppure la strategia dei socialisti europei non è priva di ostacoli. Un “no” a Fitto nel corso dell’audizione al Parlamento europeo dell’attuale ministro del governo Meloni aprirebbe scenari per una possibile “vendetta”: una bocciatura di Fitto porterebbe quasi sicuramente i Popolari europei, che pur non essendo della stessa “famiglia politica” hanno tutta l’intenzione di difendere la posizione di Fitto, che da sempre difende le sue origini politiche “democristiane” più che post-fasciste, potrebbero colpire nel versante opposto.

Mercoledì 13 novembre, il giorno dopo l’audizione di Fitto, è fissata quella di Teresa Ribera, candidata vicepresidente socialista indicata dal governo del socialista Pedro Sánchez. D’altra parte durante le audizioni il Ppe potrebbe contare su una maggioranza alternativa con tutte le altre destre presenti in Parlamento europeo: l’Ecr di Meloni, i Patrioti con la Lega, Orban e Le Pen, e persino l’Esn, il gruppo dei neonazisti tedeschi dell’Alternative für Deutschland.

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