Il governo insegue Travaglio e i fascisti: le carceri esplodono e se ne fottono

RMAG news

Ma voi capite cosa vuol dire trovarsi in 1.200 persone in una prigione che ha un limite massimo di capienza di poco più di 600 posti? Non solo è una cosa del tutto inumana. Non solo è un pugno in faccia alla Costituzione. Ma è illegale. Ed è difficile non parlare di tortura in queste condizioni, nell’estate più calda del secolo, in un palazzo, Regina Coeli, vecchio vecchio al centro di Roma, a venti metri dall’ingorgo di automobili del Lungotevere.

Ti vengono in mente le canzoni della mala, oppure quella struggente canzone romana scritta da Giorgio Strehler e cantata dalla Vanoni e da Gabriella Ferri: “Le mantellate sono solo celle scure… Sacco de paja ar posto de ‘sto letto / Mezza pagnotta e l’acqua dentro ar secchio”. Che vergogna: siamo ancora lì. Siamo nel 2024 e sembra Medioevo. Provate a entrare in una prigione, a parlare coi detenuti, a guardare le celle, i cortili: ve lo giuro, scoppierete a piangere. E il governo, e il ministro della Giustizia, e gli altri ministri? Sembrano una spremuta di cinismo. Davvero una cosa indigeribile. Se ne fottono e sfornano leggi per aumentare il numero dei prigionieri, e inseguono i fascisti, o Travaglio, o i pm che sanno solo chiedere carcere e credono che una società civile funzioni così: manette, caccia al reprobo, punizione inflessibile.

Oggi c’è più delitto nella carcerazione che nei carcerati. È illegale la carcerazione, è vietato tenere i detenuti in queste condizioni, è durissima la condanna che l’Italia ha ricevuto dall’Europa.
C’è un parlamentare di Italia viva – un vecchio militante radicale che è tra i pochi pochi in quel Parlamento di reazionari che non si è fatto travolgere dalla manetteria – che ha proposto una legge semplice e facile, priva di qualunque elemento di fantasia garantista, la quale, con la modifica del meccanismo dei premi, permetterebbe nei prossimi mesi a diverse migliaia di detenuti di uscire dal carcere.

Non date retta ai “carceristi”, non uscirebbero di galera schiere di mafiosi dopo pochi mesi di cella. No. Semplicemente uscirebbero persone (non so se ve l’hanno mai detto: i prigionieri sono persone) alle quali restano solo pochi mesi da scontare. Uscirebbero un po’ prima, e la somma e il susseguirsi di “un po’ prima” permetterebbe un forte allentamento del sovraffollamento. La maggioranza non vuole sentirne parlare. Perché? Teme di perdere voti. Tra un voto in più e un suicidio in meno cosa si sceglie? Il voto, il voto. Farabutti.

P.S. 1 Ho dimenticato di scrivere il nome del deputato coraggioso: Roberto Giachetti. Che maledizione che non gli diano retta. È l’unico con la testa sulle spalle.

P.S. 2 La mia piena solidarietà ai detenuti in rivolta.

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