Infrastrutture a rischio: vitali la rigenerazione e la polizza anticalamità

Infrastrutture a rischio: vitali la rigenerazione e la polizza anticalamità

Il Quotidiano del Sud
Infrastrutture a rischio: vitali la rigenerazione e la polizza anticalamità

Infrastrutture a rischio, la polizza decennale postuma indennitaria è attualmente obbligatoria per le imprese che si occupano di opere nuove o legate al Superbonus 110%

Nel 1994, durante la definizione dei contratti con i General contractor del progetto ferroviario ad alta velocità e alta capacità, si ritenne opportuno inserire il vincolo della “polizza decennale postuma”. La decisione fu presa perché si era coscienti che la vita di un’infrastruttura va monitorata e garantita nel tempo.
Negli anni Novanta, infatti, ampie documentazioni e sofisticate ricerche denunciavano, in modo chiaro e con approfondimenti scientifici avanzati, che la crisi di infrastrutture, specie quelle soggette a sollecitazioni sistematiche come le reti ferroviarie e stradali, era un fenomeno che non andava, in alcun modo, sottovalutato.
Quindi, con un anticipo di dodici anni (la polizza decennale postuma fu istituita formalmente nel nostro Paese solo nel 2006), questa imposizione contrattuale fu inserita in tutti i contratti con la Fiat, con l’Eni, con l’Iri e con la Montedison. Cerco di riportare sinteticamente cosa debba intendersi con tale assicurazione.

La polizza decennale postuma è una forma di assicurazione obbligatoria prevista dalla normativa italiana per garantire la tutela, tanto dell’acquirente quanto del costruttore, di un’opera edile. Questa assicurazione, istituita nel 2006, si applica a tutti i lavori di costruzione, ristrutturazione o ampliamento di un edificio, sia pubblico che privato, per un periodo di dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.
La sua finalità è di coprire i danni gravi che possono avvenire a causa di difetti o vizi di costruzione che compromettano la solidità o la sicurezza dell’immobile. La polizza decennale postuma è quindi fondamentale per garantire tutela adeguata a tutte le parti coinvolte in un’opera edile e per assicurare maggior sicurezza e tranquillità nell’ambito del settore delle costruzioni in Italia.

INFRASTRUTTURE A RISCHIO, I VANTAGGI DELLA POLIZZA

E nel 2006, cioè praticamente dopo dodici anni dall’inserimento nei Contratti sottoscritti dai vari General contractor per l’alta velocità ferroviaria, capimmo quali erano i vantaggi prodotti dalla polizza, vantaggi che riporto di seguito.

Facilità di ottenere finanziamenti La polizza decennale postuma è spesso richiesta dalle banche o dagli istituti di credito come requisito per ottenere un finanziamento per la realizzazione di un’opera. Questo significa che l’impresa che ha questa polizza ha maggiori possibilità di ottenere un finanziamento e di avviare e portare a termine con successo un progetto di costruzione.

LA NECESSITÀ DELLA RIGENERAZIONE

Devo anche ricordare che, oltre ai costi di tale polizza, uno degli svantaggi era ed è la limitazione della concorrenza: l’obbligo di stipulare una polizza decennale postuma può limitare la concorrenza nel settore delle costruzioni.
Infatti, potrebbe risultare più difficile per le nuove imprese o per quelle di dimensioni più piccole riuscire a competere con le grandi aziende che hanno maggiori risorse finanziarie per poter affrontare i costi di tale polizza.

Voglio ricordare che la polizza decennale postuma indennitaria è diventata obbligatoria per le imprese che si occupano di costruzioni nuove o ristrutturazioni legate al Superbonus 110 per cento a partire dal 20 luglio 2022 (decreto del ministero dello Sviluppo Economico n° 154).
Ho fatto questa lunga premessa perché il professor Ennio Cascetta, in un suo articolo pubblicato sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha ricordato che «l’11 settembre scorso è crollato un tratto di 100 metri del ponte Carolabruecke a Dresda; il viadotto era stato realizzato 50 anni fa come il ponte sul Polcevera a Genova».

INFRASTRUTTURE A RISCHIO, DECINE DI CROLLI IN EUROPA E IN ITALIA

Cascetta aggiunge: «Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a decine di crolli in Europa e in Italia. Questi episodi non devono essere considerati come fenomeni isolati, e in Italia il governo sembra averlo compreso uscendo da anni di immobilismo. Piani di rigenerazione della rete come quello di Aspi o di altre società concessionarie fanno ben sperare. Dopo il crollo del ponte Morandi la normativa in Italia è cambiata e, almeno per le autostrade, è stata avviata una massiccia campagna di indagini dalle quali è emerso che una quota significativa di viadotti e gallerie ha bisogno nei prossimi anni di interventi di rigenerazione».
«Rigenerazione – ricorda Ennio Cascetta – è un concetto nuovo che significa che una struttura, un ponte, una galleria non possono avere una vita utile certificabile di altri decenni senza interventi di rifacimento di parti importanti. Se vogliamo che i sistemi viari continuino a funzionare e diano certezze alla economia, bisogna con priorità assoluta dedicare risorse importanti alla loro rigenerazione».

LE CERTEZZE DI COPERTURA FINANZIARIA

Condivido pienamente le considerazioni del professor Ennio Cascetta e ritengo che, mentre la “rigenerazione” si configura ormai come una operazione obbligata e urgente, se non si vuole mettere in crisi la mobilità dell’intero Paese bloccando in tal modo lo sviluppo e la crescita, la polizza decennale postuma diventa il riferimento chiave tra il soggetto preposto alla gestione della rete e il costruttore dell’opera.

Cioè, dopo anni di atarassia su tutto ciò che dovrebbe essere l’obbligo manutentorio di un’opera, con “la rigenerazione” e con “la decennale postuma obbligatoria” si costruiscono le condizioni per una garanzia nel tempo della “vita” di una infrastruttura con una importante aggiunta: si garantiscono nel tempo, infatti, quelle certezze di copertura finanziaria delle opere che sono legate alla manutenzione ordinaria e straordinaria.
Quindi “la rigenerazione” costituisce un atto legato alla convinta emergenza da parte dello Stato, mentre la “polizza decennale postuma” rappresenta un obbligo che assicura nel tempo il monitoraggio (almeno per dieci anni) di una determinata infrastruttura.
Dovremmo cercare, una volta tanto, di capirlo e di non ritenerla una emergenza a carattere passeggero.

INFRASTRUTTURE A RISCHIO, I VANTAGGI DELLA POLIZZA

Responsabilità coperta. La polizza decennale postuma copre la responsabilità civile dell’impresa che ha realizzato un’opera e che potrebbe essere chiamata a rispondere per eventuali danni causati a terzi per un periodo di 10 anni dalla sua realizzazione. Questo vantaggio garantisce una maggiore sicurezza finanziaria all’impresa.

Tutela del cliente. La polizza decennale postuma offre una tutela specifica per il cliente che ha commissionato l’opera. Nel caso in cui si registrino difetti o danni nell’opera realizzata, il cliente può richiedere un risarcimento e ottenere un maggior grado di tranquillità e sicurezza sulla qualità del lavoro svolto.

Copertura di difetti nascosti. La polizza decennale postuma copre anche i difetti nascosti dell’opera, cioè quelli non visibili o identificabili al momento della realizzazione ma che emergono nel corso dei 10 anni. Questo protegge il cliente da sorprese sgradevoli e garantisce una maggior durata e qualità dell’opera realizzata.

Il Quotidiano del Sud.
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