A oltre 14 anni dai fatti ci sono quattro arresti per l’omicidio di Angelo Vassallo “il Sindaco pescatore” di Pollica in provincia di Salerno. In testa all’elenco degli arrestati c’è il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. Seguono il figlio del boss poi collaboratore di giustizia Romolo Ridossò del clan di S sfati Loreto- Ridossò, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi.
Secondo gli inquirenti il movente dell’omicidio sarebbe stata la scoperta da parte del sindaco Vassallo di un traffico di stupefacenti di cui tiravano le fila ambienti della camorra e dove sarebbero stati protagonisti esponenti dell’Arma. Vassallo fu ammazzato sempre secondo l’accusa dopo aver confidato quanto a sua conoscenza all’allora procuratore capo della Repubblica di Vallo della Lucania Alfredo Greco, ma prima di formalizzare la sua denuncia a un carabiniere di assoluta fiducia del procuratore. La figura centrale dell’inchiesta resta Fabio Cagnazzo che si sarebbe speso in una attività di depistaggio delle indagini già nel periodo precedente l’omicidio. In precedenza Cagnazzo, poi diventato comandante provinciale a Frosinone, era stato protagonista di importanti indagini sulla camorra. Da un anno e mezzo era indagato per il delitto Vassallo.
“La nostra determinazione è stata ripagata – dicono Dario e Massimo Vassallo rispettivamente presidente e vicepresidente della fondazione dedicata al sindaco pescatore – Grazie al procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli che ha creduto in questo filone di indagine portandoci alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia è tutto il Cilento”. Antonio Vassallo il figlio di Angelo osserva: “Sapere che le persone che ti devono difendere sono i presupposti colpevoli di questo omicidio fa veramente male”.
Se si può parlare di una giornata nera per l’arma dei carabinieri è, perché sempre, ieri un altro militare mentre era libero dal servizio ha travolto tre vigili urbani a Roma. È stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e lesioni gravissime. Il carabiniere era in ferie e stava tornando da una cena tra amici. La quantità di alcol risultava di quattro volte superiore al limite consentito. Siccome non si tratta di un immigrato difficilmente (eufemismo) l’episodio susciterà l’attenzione del ministro Matteo Salvini sempre pronto a commentare fatti di cronaca che può strumentalizzare.