Rachele Mussolini lascia Fratelli d’Italia, la nipote del Duce passa in Forza Italia: strappo sui diritti civili

RMAG news

Se la singola uscita non porta con sé grossi problemi, il carico importante ce lo mette il cognome simbolico e le conseguenze politiche di uno strappo che farà discutere: Rachele Mussolini, nipote del Duce, lascia Fratelli d’Italia.

La figlia di Romano e sorellastra dell’ex europarlamentare Alessandra, consigliera più votata dell’assemblea capitolina, ha deciso infatti di traslocare dal partito della premier Giorgia Meloni per passare nelle fila più “centriste” di Forza Italia.

La motivazione, scrive oggi Repubblica, sarebbe proprio quella della collocazione politica di Fratelli d’Italia, in particolare sui temi dei diritti civili: per Mussolini, in sintesi, FdI ha posizioni troppo sbilanciate a destra. In Forza Italia porta un bacino di voti non di poco conto: alle Comunali del 2021, quelle che videro la vittoria di Roberto Gualtieri e col centrodestra schierato con l’incolore Enrico Michetti, Mussoli ottenne 8.640 preferenze personali, la più votata non solo di FdI ma dell’intera città.

In realtà, nonostante il cognome di un certo peso, Rachele Mussolini da tempo aveva preso posizioni quasi “eretiche” rispetto ai colonnelli di Fratelli d’Italia, a partire dalla fiamma nel simbolo del partito, che già nel 2022 in una intervista disse che “l’avrei già tolta”.

Rachele Mussolini prese poi le distanze dai saluti romani ancora cari a pezzi di classe dirigente del partito, le braccia tese “commemorative” durante funerali o ricorrenze, e si era anche detta favorevole ad un allargamento dei diritti per le coppie Lgbtq+, oltre che allo Ius Scholae su cui per settimane la maggioranza si è divisa per le proposte di Forza Italia, poi rientrata nei ranghi. “Era la linea del mio partito fino a qualche anno fa”, ricorda infatti la consigliera comunale di Roma.

Il suo passaggio in Forza Italia apre un tema che rischia di far esplodere la maggioranza: i cambi di casacca interni. Repubblica ricorda che il patto tra gli alleati di governo, FdI, Lega e Forza Italia, era “niente traslochi in maggioranza”, accordo che sembra quantomeno in bilico.

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