Strage nel mare Jonio, oltre 60 dispersi nel naufragio di un barchino: nel Mediterraneo è una carneficina

RMAG news

Dieci morti al largo di Lampedusa, oltre 60 dispersi nel mare Jonio. È il bilancio di due distinti naufragi che hanno avuto luogo nel Mediterraneo.

Drammatico quanto accaduto nello Jonio, dove una barca sarebbe colata a picco a circa 120 miglia dalle coste italiane della Calabria, al limite delle aree Sar di competenza della Grecia e dell’Italia con a bordo oltre 70 persone.

A raccontare quanto accaduto sono stati gli undici migranti superstiti, soccorsi dalla Guardia costiera e sbarcati questa mattina nel porto calabrese di Roccella Jonica, per poi essere accolti nella tensostruttura della Croce Rossa: tra loro c’è anche una donna incinta.

L’allarme e i primi soccorsi

L’operazione di soccorso è avvenuta nella notte: nell’area è intervenuta la Guardia costiera italiana a seguito di un ‘may-day’ lanciato da un’unità da diporto francese che ha segnalato una barca semi affondata. Ricevuto il may-day il Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo italiano (IMRCC) della Guardia Costiera di Roma, ha dirottato sul posto due mercantili in navigazione nelle vicinanze, un velivolo ATR42 della Guardia costiera e le motovedette CP305 e CP326 di stanza in Calabria.

🔴 #Naufragio nel #MarIonio. 11 superstiti, un cadavere e almeno 64 dispersi. Nazionalità a bordo dell’imbarcazione naufragata🌍: afgani, iraniani e curdi iracheni. (*)

Alle 10:47 la Guardia Costiera Italiana ha sbarcato a #RoccellaIonica i superstiti e il cadavere rivenuto.… pic.twitter.com/Hhq1Ea0hpO

— Sergio Scandura (@scandura) June 17, 2024

Oltre 60 dispersi nello Jonio

Così sono stati salvati dodici migranti, con una persona deceduta subito dopo lo sbarco in Calabria: all’appello mancano una sessantina di persone, al momento disperse. Nell’area del naufragio sono ancora in corso le ricerche, condotte dalla Guardia costiera con l’ausilio di Frontex.

Secondo quanto scrive Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale da anni attivo nell’attività di monitoraggio del Mediterraneo, a bordo dell’imbarcazione naufragata vi erano soprattutto afghani, iraniani e curdi. Di quanto é accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Locri, che sta coordinando l’attività investigativa.

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