La Venere degli Stracci come la statua di Diego Armando Maradona?

RMAG news

Non è il primo caso, recente e famoso, di opera d’arte donata alla città di Napoli. Prima della Venere degli Stracci del maestro Michelangelo Pistoletto, c’è stata la statua di Diego Armando Maradona realizzata dallo scultore Domenico Sepe. Sappiamo tutti come è finita quella storia. Il monumento dedicato al fuoriclasse argentino fu esposto all’esterno dello stadio che oggi porta il suo nome: era una giornata piovosa del 25 novembre 2021. In seguito, per cavilli legali, economici e burocratici, il colosso di due metri che ha raffigurato El Pibe de Oro è stato smontato e conservato in un deposito. Ad oggi, oltre l’impossibilità del Comune di accettare il regalo dell’artista Sepe, è nota l’amarezza che quest’ultimo ha provato contro l’amministrazione di Palazzo San Giacomo.

Prorogata l’esposizione della Venere degli Stracci

Non solo la statua, di Maradona è rimasto fantasma anche il museo che il Comune di Napoli avrebbe dovuto realizzare con i cimeli che i tifosi napoletani e provenienti da tutto il mondo, avevano posto in modo spontaneo, all’esterno dell’ex stadio San Paolo per omaggiare Maradona dopo la sua scomparsa. Che fine hanno fatto quegli striscioni, quelle sciarpe, quelle bandiere, quelle magliette e quelle fotografie? Non si sa, si troveranno anche loro in qualche deposito della città. Ecco, ci auguriamo che la Venere degli Stracci non subisca la stessa sorte. Il primo indizio, come una sorta di garanzia, affinché ciò non avvenga, è relativo alla mediaticità che l’opera di Pistoletto ha avuto.

Le opere donate alla città di Napoli

Anche suo malgrado, in quanto la notorietà della scultura è arrivata in seguito all’incendio che l’aveva praticamente distrutta. Quella che oggi giganteggia in piazza Municipio è una seconda versione. L’iconica effigie, ha annunciato il sindaco Gaetano Manfredi, resterà esposta fino al prossimo agosto, per essere poi dismessa entro il 26 di quel mese. E dopo? Il primo cittadino ha ribadito l’intenzione di fornire all’opera un’esposizione fissa e definitiva. Tuttavia, non è nota quale essa sarà. E indovinate un pò dove sarà conservata nel frattempo conservata la Venere? Che domande, in un deposito, ovviamente. Eppure, lo scorso marzo, è stato lo stesso Manfredi a rivelare quale potrebbe essere la futura sede del monumento.

Il precedente della statua di Diego Armando Maradona dello scultore Domenico Sepe

Riportiamo qui le parole del sindaco scritte e pubblicate sulla sua pagina Facebook, in occasione dell’inaugurazione della nuova Venere: “Abbiamo fortemente voluto ricollocare la Venere degli stracci in piazza Municipio per ribadire il fondamentale principio dell’arte pubblica e gratuita come strumento di bellezza ed inclusione. Ringrazio il maestro Pistoletto che ha finanziato la rinascita dell’opera e ha deciso di donare la Venere alla città. Per i prossimi tre mesi (diventati cinque, ndr) la Venere resterà collocata in piazza. Successivamente entrerà a far parte del patrimonio artistico di Napoli. Dopo l’esposizione, grazie all’impegno dell’Arcivescovo Battaglia e di Padre Loffredo, sposteremo infatti la Venere nella Basilica di San Pietro ad Aram“.

Dove sarà installata la Venere di Pistoletto?

Dunque, un luogo dove la Venere dovrà essere esposta, era evidentemente stato già trovato. È successo qualcosa tra il Comune e la Chiesa di Napoli? È andata male l’interlocuzione tra Manfredi, l’Arcivescovo Battaglia e Padre Loffredo? Noi speriamo di no e che l’opera possa trovare una nuova e stabile dimora. Se poi quest’ultima sarà una chiesa, ben venga. L’importante è che la Venere non faccia la fine della statua di Maradona. Il Comune ha già deluso un simbolo e il suo autore, fare il bis con Pistoletto e la sua opera sarebbe troppo.

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