Perché la ong Mediterranea ha denunciato il ministro Piantedosi

RMAG news

La Ong Mediterranea ha presentato formale denuncia contro il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, e l’ha depositata presso la Procura generale del tribunale internazionale. Il ministro Piantedosi nei giorni scorsi, inavvertitamente, si era autodenunciato con una dichiarazione pubblicata su X (twitter). Diceva Piantedosi: “Sono 16.220 i migranti diretti verso le coste europee intercettati in mare e riportati in sicurezza in Libia da gennaio ad oggi. Un dato che testimonia l’efficacia della collaborazione dell’Italia con paesi di origine e transito dei migranti…”.

Mediterranea probabilmente è stata colpita non solo dai numeri ma anche dall’argomentazione. Il direttore di Auschwitz, Rudolf Hoss, quando fu processato dal tribunale internazionale portò a sua difesa esattamente le stesse considerazioni: l’efficacia del suo lavoro nel campo di sterminio secondo lui erano un merito e non una colpa. Mediterranea ha presentato al tribunale tutti i documenti che dimostrano che la Libia non può essere considerata porto sicuro. E ha segnalato la violazione evidente della Convenzione di Ginevra. Poi bisognerà accertare quanti di questi 16.220 sono ancora vivi, quanti sono stati ammazzati o feriti, quanti sono ancora ingiustamente imprigionati, quante donne sono state stuprate. Perché Piantedosi, sulla base della sua confessione, potrebbe essere considerato corresponsabile di tutte questi reati.

P.S. Ieri “il Giornale” spiegava che il “Guardian” riconosceva a Meloni di essere una premier “concreta e capace”. Leggete questo reportage del “Guardian” e fatevi una domanda: Capace di che? Di finanziare gli stupratori.

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