Sondaggi politici elettorali: Campo Largo non così largo, il Pd c’è ma i veti incrociati minano il centrosinistra unito

RMAG news

Centrosinistra in progress, sì, ma quanta fatica. E quanti veti, e quanta difficoltà. Non riesce infatti ad allargarsi più di tanto il Campo Largo secondo il sondaggio Demos & Pi per il quotidiano Repubblica. Complici la faida interna al Movimento 5 Stelle, tra il fondatore Beppe Grillo e il leader e “avvocato del popolo” Giuseppe Conte, e lo smembramento dell’ex Terzo Polo, con i veti su Italia Viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda che perde pezzi.

Senza unità non si vince, ha detto in un’intervista allo stesso giornale la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. E gli elettori dem sembrano condividere l’apertura a ogni possibile alleanza. L’idea del Campo Largo ottiene il 59% di valutazioni positive presso la base del partito. Circa la metà invece tra gli elettori di M5s e dell’ex Terzo Polo – Azione e Italia Viva. E già qui si nota la distanza tra le parti.

“Non solo e non tanto per differenze di orientamento sociale e programmatico – ha scritto nell’articolo di accompagnamento all’indagine il politologo e analista Ilvo Diamanti – Anche e, forse, soprattutto, per ‘interessi di mercato’. Elettorale. In quanto si rivolgono ad aree elettorali prossime. ‘Convergenti’. Presso le quali divengono, dunque, ‘concorrenti’”. Senza Partito Democratico non esiste il Campo Largo. Rispetto a un’indagine analoga di febbraio, il consenso degli elettori dem verso il Campo Largo è perfino cresciuto mentre quello del M5s è sceso.

E la situazione peggiora se si guarda ai veti incrociati. Presso la base del Movimento 5 Stelle “il favore verso un’intesa fra il Pd e il Terzo Polo scivola sotto il 20%” così come un’alleanza tra Pd e M5s raccoglie il 27% tra chi vota per Italia Viva, + Europa e Azione. Primo test per il Campo Largo saranno le elezioni regionali in Liguria dove il centrosinistra si presenterà in blocco a sostegno di Andrea Orlando.

“Sia chiaro, sappiamo benissimo di non bastare, non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza – ha riconosciuto la segretaria dem Elly Schlein a Repubblica – Anche per questo, in tema di candidature per le Regionali, si è scelto di accompagnare i territori con il massimo rispetto per la loro autonomia. E scegliendo a geometrie variabili a seconda delle priorità e dei programmi. In Liguria non si poteva fare scelta migliore di Orlando”.

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