Omicidio di Giulia Cecchettin, inizia il processo a Filippo Turetta: assente in aula, rischia l’ergastolo

RMAG news

Inizia lunedì 23 settembre, nell’aula della Corte d’Assise di Venezia, il processo contro Filippo Turetta. Il 22enne studente universitario è imputato per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa lo scorso novembre: Turetta è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking.

Si tratta di una serie di reati per cui il giovane, che da novembre si trova recluso nel carcere di Montorio a Verona, rischia l’ergastolo. Per Turetta i suoi avvocati hanno chiesto e ottenuto il processo con giudizio immediato, procedimento che prevede il passaggio diretto alla fase del dibattimento saltando l’udienza preliminare: a differenza del patteggiamento non prevede vantaggi per l’imputato, come gli sconti di pena.

Il processo a Filippo Turetta

L’avvocato difensore di Turetta, Giovanni Caruso, ha comunicato che il 22enne non sarà in aula: per lui inoltre non chiederà la perizia psichiatrica, dunque non verrà “giocata la carta” della salute mentale del giovane come tema di scontro-confronto in aula con la pubblica accusa.

Quest’ultima, rappresentata dal pubblico ministero Andrea Petroni, chiamerà a testimoniare una trentina di persone: si tratta in larga parte dei carabinieri che si sono occupati delle indagini, ma nell’elenco figurano anche Gino Cecchettin, padre di Giulia, e la sorella Elena, oltre a diverse amiche della vittima.

L’omicidio di Giulia Cecchettin

L’omicidio di Giulia Cecchettin è avvenuto la sera dell’11 novembre 2023. Cecchettin, 22enne studentessa di Ingegneria biomedica all’università di Padova in procinto di laurearsi, aveva avuto una relazione con Turetta, come lei studente della stessa università, ma Giulia aveva deciso di interrompere il rapporto: i due tuttavia avevano continuato a frequentarsi e a studiare insieme. Come emerso dopo la morte, nei messaggi scambiati con le sue amiche Giulia si lamentava spesso degli atteggiamenti soffocanti di Turetta.

Dopo aver trascorso assieme la serata in un centro commerciale, i due litigarono nell’auto di Turetta in un parcheggio di Vigonovo, non molto distante dalla casa di Cecchettin. Erano da poco passate le 23 di quell’11 novembre e da quel momento i due ragazzi svanirono nel nulla.

L’indagine della procura di Venezia per scomparsa di persona si trasformò in una per tentato omicidio dopo l’acquisizione di un video in cui si vedeva Turetta aggredire, ferire e caricare forzatamente in auto Cecchettin nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia. Dopo una settimana, sabato 18 novembre, il corpo di Giulia venne recuperato, coperto da alcuni sacchi neri, ai piedi di una scarpata della val Caltea nella zona del comune di Barcis, in Friuli. Dopo un giorno terminò anche la fuga di Turetta: fu arrestato mentre era fermo in auto in autostrada vicino Lipsia, in Germania, con la vettura rimasta senza benzina.

Il 22enne confessò subito di aver ucciso l’ex fidanzata: trasferito nel carcere di Verona, nel corso del primo interrogatorio con gli inquirenti spiegò nei dettagli le modalità con cui uccise Giulìa, rivelando di aver tentato il suicidio salvo poi rinunciare.

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