Meloni contro il referendum sulla cittadinanza: “L’Italia ha un’ottima legge, 10 anni è un tempo congruo”

RMAG news

Sarà battaglia politica vera. Se già non si fosse capito ci ha pensato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a placare entusiasmi e a fare ordine tra le parti e ad aprire ufficialmente la contesa. “L’Italia ha un’ottima legge. Non vedo la necessità di cambiarla”, ha detto da New York. “Ritengo che 10 anni siano un tempo congruo per la cittadinanza“. Poi se ci sarà il referendum, “questa è la democrazia“, ha concluso la premier. Dichiarazioni arrivate proprio nel giorno in cui la proposta ha raggiunto la soglia delle 500mila firme.

È la soglia necessaria per sottoporre il quesito alla Corte Costituzionale per valutare l’ammissibilità e l’approvazione del referendum. La raccolta firme scade il 30 settembre. Ha suscitato una grande mobilitazione online, in alcuni casi provocando anche problemi al sito del ministero della Giustizia, alle prese con tanti utenti nello stesso momento. È stato proposto inizialmente dal deputato di +Europa Riccardo Magi, in seguito si sono aggiunti altri partiti e associazioni. Ma il quesito, che cosa propone?

Che cosa propone il referendum sulla cittadinanza

L’obiettivo del referendum è ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la richiesta di cittadinanza. Una volta ottenuta la cittadinanza potrebbe essere trasmessa ai figli minorenni. Al momento in Italia la legge in vigore è quella dello ius sangunis. Si è parlato molto nei giorni scorsi di ius scholae e di ius culturae, proposte che avevano generato tensioni e malumori anche nella maggioranza di centrodestra tra Forza Italia e Lega.

Le firme, prima di arrivare alla Corte Costituzionale, dovranno essere controllate dalla Corte di Cassazione. Per la proposta in questione è stato possibile firmare anche utilizzando la propria identità digitale. In 72 ore la proposta ha raccolto un consenso enorme – 180 firme soltanto nelle ultime 24 ore – che gli ha permesso di superare la quota di 500mila firme – limite che si cerca sempre di superare per non rischiare invalidamenti. Hanno firmato tra gli altri Alessandro Barbero, Roberto Saviano, Matteo Garrone, Ghali, Malika Ayane, Julio Velasco.

Secondo YouTrend ad aver contribuito di più sono state le Regioni del Nord: Lombardia ed Emilia Romagna in testa. Non ha firmato Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle, convinto di portare avanti la proposta del suo partito. “Gli italiani dimostrano una grande voglia di partecipazione e di non essere rassegnati al modo ideologico con cui questo governo tratta temi centrali per il futuro del paese”, ha commentato Magi. Ha ringraziato tutti quelli che hanno creduto in questa battaglia, “inizialmente erano pochissimi”.

Il cammino della proposta di legge

I promotori hanno comunque invitato a continuare a firmare per dare “ancora più forza a questa iniziativa popolare”. Aspetto non esule da polemica: “Questa settimana è l’ultima per le sottoscrizioni e ci sono migliaia e migliaia di cittadini che non riescono a firmare” online “le proposte. Il governo intervenga rapidissimamente – ha detto Magi alla Camera – Poi, i comitati promotori si riserveranno di chiedere delle proroghe rispetto ai termini fissati”. Esultante dalla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein e i leader di Alleanza Verdi Sinistra, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.

Il vaglio della Corte Costituzionale è previsto a febbraio, a primavera potrebbe andare al voto. Coinvolgerebbe circa due milioni e mezzo di persone in Italia. Forza Italia ha intanto depositato una sua proposta di legge: 10 anni di frequenza scolastica per ottenere la cittadinanza e via gran parte degli automatismi nell’acquisizione dei diritti. Considerate le posizioni dei partiti di maggioranza – con le contrarietà di Fratelli d’Italia e Lega – e la manovra in arrivo, i proponenti hanno già messo in contro di andare in aula non prima del 2005.

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