L’altro ‘Miracolo’ visto il giorno di San Gennaro è una cravatta Sanseverino

L’altro ‘Miracolo’ visto il giorno di San Gennaro è una cravatta Sanseverino

Una manciata di giorni fa, per la precisione lo scorso 19 settembre, presso il Duomo di Napoli è andata in scena la tradizionale cerimonia liturgica del Miracolo di San Gennaro, ovvero la liquefazione del sangue del Santo Patrono del capoluogo campano. Un rito e una reliquia secolari e dal valore religioso, culturale e sociale, importantissimo. Il fenomeno è noto in tutto il mondo e in tantissimi tra fedeli, cittadini, turisti e curiosi, sono accorsi anche quest’anno in chiesa e tra le strade del centro storico, in occasione della processione, per assistervi. Anche quest’anno il sangue si è sciolto e il miracolo è avvenuto. Al di là dell’eterna polemica tra credenti e non, tra chi attribuisce al Miracolo una sola funzione folcloristica e chi invece ne trova una chiave antropologica, ciò che ha interessato il pubblico e i lettori dei giornali, è stato altro.

Il Principe Emanuele Filiberto e il miracolo di San Gennaro

Le persone presenti nel Duomo napoletano hanno potuto notarlo dal vivo. Tutti gli altri hanno dovuto accontentarsi di una fotografia, ben presto diventata virale. I protagonisti dell’immagine: Emanuele Filiberto di Savoia e Carlo di Borbone, i due eredi delle rispettive case reali, insieme e vicini ad assistere alla sacra cerimonia. In particolare, sulla cravatta di Emanuele Filiberto, c’era il disegno di un San Gennaro, quello iconico realizzato dall’artista Alessandro Flaminio. Non a caso il Principe ha indossato il capo per quell’occasione, non a caso quella cravatta si chiama proprio ‘Miracolo‘. E infine, non è una coincidenza che essa sia stata realizzata e prodotta da uno dei più famosi e storici brand napoletaniSanseverino.

Come è nata la cravatta ‘Miracolo’

L’idea di realizzare quella cravatta è nata grazie alla collaborazione con lo scultore Alessandro Flaminio – ha raccontato a l’Unità Angelo Sollo proprietario di Sanseverino, insieme ad Antonio Artiano ed Ernesto Di Cicco e responsabile delle attività produttive dell’azienda – Tra noi c’è una bella amicizia, così abbiamo pensato di utilizzare quell’effige così famosa del Santo per una delle nostre cravatte. Poi, grazie all’avvocato e amico Ermanno Lauri e a Gerardo Mariano Rocco di Torrepadula, membro dell’Ordine di Sua Maestà, siamo riusciti a donare questa cravatta a Emanuele Filiberto che dopo un anno l’ha indossata in occasione del sacro rito, dicendo: ‘Il giorno del Miracolo ho la cravatta giusta’“. Emanuele Filiberto è una delle tante personalità note che hanno indossato cravatte Sanseverino.

La storia e il futuro del brand Sanseverino: parla Angelo Sollo

Il capo è stato indossato da molti politici famosi: AndreottiCasiniCraxiDe MitaNapolitano, solo per citarne alcuni. Poi lo sport, con l’allenatore di calcio Campione del Mondo Marcello Lippi e l’ex Presidente della FerrariLuca Cordero di Montezemolo. Infine, ma non per ultimo, il mondo del cinema. Del resto Sanseverino è un brand che ha una storia trentennale, che il fondatore Savatore Sanseverino ha ceduto quattro anni fa al trio di imprenditori SolloArtianoDi Cicco. “Noi puntiamo sempre all’eccellenza – ha spiegato Sollo – Nonostante oggi sia difficile, offriamo un prodotto artigianale, fatto con sete inglesi e realizzato tra la Campania e la Puglia. Riteniamo che l’imprenditoria del Sud abbia un enorme potenziale, l’importante è fare rete tra noi piuttosto che arroccarsi nel proprio cortile“. Sanseverino è già proiettata al futuro: “Stiamo investendo nell’e-commerce, supportati con competenza e professionalità dell’agenzia Smile Adv. Ma la vera scommessa è l’apertura, speriamo nel 2025, di un negozio a Roma“.

Le foto







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