Zelensky presenta il “piano della vittoria” ucraina: all’Onu accusa Mosca di pianificare attacchi agli impianti nucleari

RMAG news

Un piano in cinque punti per arrivare alla “vittoria” dell’Ucraina nella guerra in corso da oltre due anni e mezzo contro la Russia dopo l’invasione del Paese del 22 febbraio 2022. È quello che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky presenterà giovedì 26 settembre al suo omologo statunitense Joe Biden, ma di cui discuterà anche in un incontro con Kamala Harris, vicepresidente e candidata Democratica alla Casa Bianca.

Zelensky avrebbe dovuto incontrare anche l’altro candidato alle prossime Presidenziali di novembre, Donald Trump, ma probabilmente il vertice salterà: Trump si sarebbe irritato per la visita di Zelensky domenica ad una fabbrica di munizioni a Scranton, città natale di Biden in Pennsylvania, in una tappa stile campagna elettorale.

Nel piano, il cui contenuto è stato per sommi capi anticipato da diversi media Usa, c’è in sostanza quanto ribadito nel corso degli ultimi mesi nelle varie uscite pubbliche dal leader di Kiev. Punti che, in alcune parti, sono difficilmente digeribili per l’alleato americano, quello più disponibile nei confronti dell’Ucraina, ma soprattutto per quelli europei.

Il piano per la vittoria di Zelensky

Zelensky ribadisce che per ottenere la vittoria contro la Russia di Vladimir Putin serve il via libera americano all’uso dei missili a lungo raggio, per colpire in profondità le base militari nemiche. Questione complicata per Biden: il presidente Usa non vuole allontanarsi da una linea della prudenza, evitare di prestare il fianco a reazioni scomposte del regime di Mosca.

Relativamente più facile l’altro punto del piano, in cui si chiedono ulteriori aiuti economici e militari agli Stati Uniti e all’Europa, ma anche ad istituzioni multilaterali come il Fondo monetario internazionale.

Gli ultimi due punti sono quelli più controversi: sono quelli in cui Zelensky chiede a Bruxelles di accelerare la procedura per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, ma soprattutto di essere inclusa nella Nato, l’Alleanza atlantica.

In particolare quest’ultima richiesta pone gli alleati di Kiev di fronte ad una scelta complicata: se all’ultimo meeting della Nato dello scorso luglio a Washington i 32 Paesi membri avevano parlato di un cammino dell’Ucraina verso l’adesione “irreversibile”, d’altra parte fissare una scadenza è di fatto impossibile. Lo stesso statuto dell’Alleanza vieta l’ammissione di un Paese in guerra, come appunto l’Ucraina: questo perché in base all’articolo 5 gli altri Paesi verrebbero ufficialmente trascinati nel conflitto a sua difesa.

Il discorso di Zelensky all’Onu

Nella giornata odierna Zelensky ha parlato anche di fronte all’Assemblea generale dell’Onu. Il presidente ucraino ha ribadito che il suo Paese “non accetterà mai” un accordo di pace imposto, che serve “una pace reale, giusta, per la mia gente”. “Serve la pace, e serve una pace giusta. Troppo al Consiglio di Sicurezza dipende dal potere di veto, quando l’aggressore ha diritto di veto tutto è bloccato, ma nella nostra formula di pace non c’è il potere di veto”, ha aggiunto.

Zelensky ha quindi rilanciato sul rischio di incidente nucleare a Zaporizhzhia, il più grande impianto nucleare sul territorio europeo ancora oggi occupato dalle forze russe. “Il primo punto della mia formula di pace è sulla sicurezza nucleare, il mondo capisce cosa c’è in ballo”, aggiunge, ventilando lo spettro di una nuova Chernobyl. La Russia sta pianificando attacchi alle installazioni nucleari ucraine, secondo fonti di intelligence, ha detto Zelensky.

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