Parla Ilaria Cucchi: Il Governo parla di sicurezza ma è solo odio”

RMAG news

Emergenza carceri e ddl sicurezza: intervista alla senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi.

Qualche giorno fa a Regina Coeli c’è stata una rivolta. Solo l’apice di una situazione drammatica che si sta vivendo nelle carceri. Quali le soluzioni adottabili?
Mi sono recata nel carcere di Regina Coeli quando ho saputo dell’ultimo incendio. Vi ho trovato una situazione drammatica. L’aria era irrespirabile. Mi hanno dato una mascherina per stare meglio. Quella stessa che portava il personale che vi è costretto a lavorare, ma i detenuti no. Ne erano sprovvisti. Mi è stato detto che era stata loro fornita ma, di fatto, non la portavano. La situazione delle carceri è oggi esplosiva. Le condizioni di vita dei detenuti e quelle degli agenti che vi lavorano, tutti abbandonati a se stessi sono inaccettabili. Fatiscenti condizioni strutturali, drammatica carenza di organici e sovraffollamento delineano una situazione emergenziale che andrebbe affrontata seriamente. Le soluzioni esigono investimenti e competenza, cose che il nostro Governo non conosce e rifiuta. Più facile mettere detenuti contro agenti e voler dare la percezione di voler proteggere questi ultimi, dei quali, di fatto, ci si disinteressa bellamente.

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio emana ogni giorno un comunicato stampa sulla qualunque. Nulla però sulle carceri. Che ne pensa?
Il Ministro Nordio sembra un’altra persona rispetto al Nordio-magistrato. Parlava di diritti e garanzie, di pensare ad una vasta opera di depenalizzazione per dare fiato al sistema giustizia. Diceva di avere a cuore le condizioni delle nostre carceri ma non sta facendo nulla per risolvere il sovraffollamento. Oggi, sembra che sia soltanto un sosia. Ogni volta che interviene pubblicamente io tremo.

La causa del sovraffollamento delle carceri per il ministro Nordio sarebbero anche i migranti.
Non la cultura della repressione che incarna questo governo; nemmeno il classismo che rinchiude in cella tutte le fasce più deboli della nostra società, fregandosene delle loro necessità di supporto. Niente, per la destra la causa sono i migranti. Come sempre, quando si tratta di individuare un problema, il loro capro espiatorio preferito.Lo ripetono a giorni alterni: il lunedì per convinzione, il martedì per inerzia. Si danno il cambio: una volta è Nordio, un’altra Delmastro e poi a scendere. Un impegno quotidiano, forse l’unico al quale tengono davvero, per alimentare la propaganda. La ragione è semplice.

E qual è?
Se danno la colpa ai migranti, quelli al potere sono salvi dal proprio fallimento; hanno anzi le mani libere per imprimere un’ulteriore svolta autoritaria. Perché migrante uguale criminale, e quindi da condannare il più duramente possibile. Senza aver paura di violarne la dignità, di ammutolirne il futuro. La demagogia del governo si regge solo su questo. Cosa comporta lo vediamo. Più sicurezza, dicono loro. Diritti negati e scariche di odio, dice la realtà. In carcere, ormai miscela di sofferenze incurabili. E fuori. In una democrazia che giorno dopo giorno si scopre sempre più povera e vulnerabile.

A questo punto diventa ancora più urgente nominare un Garante dei diritti delle persone private della libertà personale?
Si è molto urgente anche se, in questa situazione, il Garante non ha certo i poteri sufficienti per risolvere tutti i problemi. È grave, comunque, l’assenza di questa figura.

Il ddl sicurezza è arrivato al Senato. La Lega in primis, ma tutta la maggioranza, vorrebbero un iter veloce. Si svilisce ancora di più il ruolo del Parlamento?
Il ddl 166 di sicurezza ha solo il nome. Svilimento del Parlamento? Per la maggioranza il Parlamento non esiste.

La norma introduce nuovi reati e nuove aggravanti. Ci sarebbe bisogno di una depenalizzazione?
Questa non è una ‘norma’. È un sistema misto di propaganda ed autoprotezione governativa dal dissenso manifestato in modo legittimo. Certo che sarebbe necessaria un’ampia opera di depenalizzazione dei reati cosiddetti bagatellari. Questo governo, tuttavia, ambisce soltanto alla depenalizzazione dei reati contro la pubblica amministrazione e rimane freddo per quelli di mafia.

In una intervista a questo giornale il magistrato Alfonso Sabella ha messo in evidenza che questo provvedimento è nato per colpire i più deboli – gli immigrati, i carcerati, i dissidenti, i diversi – e favorire invece le forze di polizia. Si va sempre di più verso uno Stato repressivo, poliziesco ed autoritario?
Sono assolutamente d’accordo con il giudice Sabella. Il ddl 166 in realtà è un vero e proprio atto di macelleria sociale. Una scure sui diritti umani dei più deboli, un bavaglio violento alla libertà di manifestazione del pensiero. Repressione, polizia ed ancora carcere per tutti coloro che non sono allineati col grande manovratore. Il tutto condito di pura, cinica ed ignorante propaganda rassicurante per un popolo troppo distratto per rendersi conto della cancellazione dei propri diritti costituzionali, tanto faticosamente conquistati con un secolo di lotte e sangue.

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