Cosa rischiano Inter e Milan per l’inchiesta sugli ultrà: la procura Figc chiede gli atti, ipotesi “commissariamento”

RMAG news

L’inchiesta della Procura di Milano sulle tifoserie organizzate di Milan e Inter, con l’accusa di aver formato delle vere e proprie associazioni a delinquere (nel caso di quella neroazzurra con l’aggravante di aver favorito cosche di ‘ndrangheta) potrebbe avere ripercussioni anche sulle due società, entrambe in mano a fondi di investimento statunitensi.

La Procura della Federcalcio non ha infatti perso tempo e poche ore dopo i 19 arresti che hanno smantellato i vertici delle due Curve ha fatto partire, tramite il procuratore federale Giuseppe Chinè, la richiesta ai colleghi di Milano di ottenere l’ordinanza di custodia cautelare e gli atti di indagine non coperti da segreto.

L’inchiesta della procura Figc su Milan e Inter

Nel mirino della giustizia sportiva la verifica di condotte “rilevanti” per l’ordinamento sportivo da parte delle due società o dai loro tesserati.

Secondo il codice di Giustizia sportiva della Federcalcio, come ricorda Repubblica, “ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti e/o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. In ogni caso detti rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società a rapporti con la tifoseria”. Le conseguenze in caso di illeciti? Se venissero rilevate eventuali violazioni si può andare incontro a squalifiche o inibizioni a tempo, oltre a multe.

L’ipotesi commissariamento per Milan e Inter

Sul piano penale le due società non sono indagate, ma a loro carico è stato avviato dalla Procura di Milano un “procedimento di prevenzione” alla luce della presunta “sudditanza” dei club con le rispettive tifoserie organizzate su vari aspetti legati alla gestione dello stadio San Siro.

Le società dovranno dimostrare in un contradditorio di aver tagliato i legami con gli ultras e di aver predisposto modelli organizzativi per evitare infiltrazioni nei business collaterali al calcio come biglietteria, parcheggi, merchandising che sono al centro dell’inchiesta. In caso contrario i pubblici ministeri potrebbero chiedere alla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano di disporre l’amministrazione giudiziaria nei confronti dei club con l’obiettivo di affidarle a un commissario per ‘bonificare’ la situazione.

“Esiste un problema di carattere organizzativo – ha spiegato in conferenza stampa il pm antimafia Paolo Storari, co-titolare dell’inchiesta con la collega Sara Ombra -. Se l’organizzazione non cambia si sostituiranno altre persone che faranno le stesse cose. Bisogna iniziare a pensare che lo stadio sia luogo dove non succedano certe cose. Questo si può fare solo con l’ausilio delle società. Sicuramente delle falle ci sono state. L’aspetto dell’eventuale amministrazione giudiziaria va visto sotto un profilo non della agevolazione, ma dell’intimidazione”.

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