Biden stoppa Netanyahu: “Non colpire le centrali nucleari iraniane”

RMAG news

Colpite come vi pare. Non importa quanti ne fate fuori. Ma mi raccomando, non toccate i siti nucleari. Joe in ginocchio da Bibi. Qualora Israele decidesse di rispondere all’attacco sferrato ieri da Teheran colpendo i siti nucleari iraniani – come ipotizzato da diversi analisti – non potrebbe fare affidamento sul supporto degli Stati Uniti. Lo ha chiarito il presidente americano Joe Biden, affermando che non sosterrebbe un attacco ai siti nucleari iraniani. A riportarlo è l’agenzia Bloomberg. Come dire: la rappresaglia contro Teheran è inevitabile, ma ci sono linee rosse, e il nucleare può essere solo oggetto di diplomazia.

Biden ha inoltre annunciato che a breve parlerà con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il gabinetto di sicurezza israeliano ha dichiarato di essere d’accordo sul fatto che la risposta israeliana all’Iran arriverà dopo il coordinamento con gli Stati Uniti. Channel 12 riferisce che la decisione, presa mercoledì sera, prevede che Israele risponda con la forza all’attacco missilistico dell’Iran, ma prima lavorerà per coordinarsi con gli Stati Uniti, poiché cercherà di colpire siti strategici in Iran. Il massimo concesso da chi governa Israele è “contenere” la guerra. Ma dare una chance al negoziato, neanche a parlarne. «Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l’asse del male dell’Iran, che cerca di distruggerci. Questo non accadrà, perché saremo uniti e, con l’aiuto di Dio, vinceremo insieme». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un video. «Salveremo i nostri ostaggi nel sud, riporteremo i nostri residenti nel nord, garantiremo l’eternità di Israele», ha aggiunto riferendosi agli obiettivi ufficiali della guerra. Nel messaggio ha fatto le condoglianze alle famiglie degli otto militari uccisi mercoledì in Libano.

L’esercito israeliano ha chiesto ai civili di 25 località del Libano meridionale di evacuare immediatamente. Nell’elenco delle zone da abbandonare c’è Nabatieh, una delle città più grandi del Libano meridionale. Il portavoce delle forze di difesa israeliane ha avvisato in lingua araba i civili libanesi che saranno avvisati non appena potranno rientrare. Mercoledì l’Idf aveva chiesto l’evacuazione di altri 24 villaggi nel Libano meridionale e il giorno prima a 28 comunità. L’esercito ha inoltre messo in guardia contro qualsiasi movimento di veicoli dal nord al sud del fiume Litani. «L’attività di Hezbollah costringe l’Idf ad agire contro di essa. L’Idf non desidera farvi del male», afferma il portavoce in una dichiarazione su X. «Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi vicino agli operativi di Hezbollah, alle loro strutture o alle loro armi, si mette a rischio».

Il Medio Oriente è in fiamme, ma la pace non disarma. Va in piazza. Domani a Roma. Nonostante il divieto del nuovo questore della Capitale, Roberto Massucci, e il respingimento da parte del Tar del Lazio del ricorso degli organizzatori. L’appuntamento, salvo contrordini, è alle 14.00 a porta San Paolo. Con la Palestina nel cuore.

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