Manovra, “vendetta” sul Superbonus: Giorgetti prepara rincari al catasto per chi lo ha usato, aumentano anche le accise

RMAG news

Una parte della prossima intricata manovra finanziaria la pagheranno gli italiani che hanno usufruito del Superbonus edilizio. È la ricetta comunicata martedì dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti davanti alle commissioni di Camera e Senato illustrando il Psb, il nuovo Piano strutturale di bilancio.

Di fronte ai parlamentari il responsabile dell’economia del governo Meloni, al di là delle smentite di rito arrivate dai partiti della maggioranza, compresa la sua stessa Lega, ribadisce che la prossima sarà una manovra di “sacrifici per tutti”.

A partire dai proprietari di immobili. Nella prossima manovra ci saranno più tasse: su quelle fantasma, fuori dai radar dal catasto, ma anche per quelle ristrutturate con i controversi bonus del governo Conte. “Andremo a vedere se i beneficiari del Superbonus hanno comunicato la variazione della rendita all’Agenzia delle entrate, come sono obbligati a fare: così i Comuni potranno contare su qualche risorsa in più”, dice infatti Giorgetti alle commissioni riunite.

La “stangata” sulla casa

Il governo interverrà sull’aggiornamento delle rendite catastali, base sulla quale si calcolano le tasse sulla casa, dall’Imu a quelle sulle compravendite, almeno per gli edifici che hanno beneficiato dei vari bonus per la ristrutturazione e l’efficienza energetica.

Soldi che dovrebbero restare ai Comuni, che d’altra parte saranno ancora una volta oggetto di pesanti sforbiciate nei finanziamenti che arrivano ogni anno da Roma.

Ma ancora una volta le parole di Giorgetti diventano un problema per i partiti di governo, a partire dalla stessa Lega. Il consiglio federale del Carroccio che si riunito questa mattina ha sottolineato in una nota che sulla casa “non ci sarà alcuna stangata”.

Le accise e la crescita sotto le previsioni

Confermato anche l’intervento sulle accise dei carburanti. Il “riallineamento” tra il balzello sulla benzina e quello sul diesel ci sarà: per trovare nuove fonti di entrata l’esecutivo punta a far calare quella sulla benzina (72,8 centesimi ogni litro) e aumentare quelle sul gasolio (61,7 centesimi al litro).

Sullo sfondo c’è il brutto colpo rifilato da Bankitalia all’esecutivo, con la crescita prevista nel 2024 scesa allo 0,8 per cento dal punto percentuale iniziale: altra grana per un esecutivo che deve tentare “numeri da circo” per racimolare i miliardi necessari per mandare in porto la manovra.

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