Elio Germano è Messina Denaro e Berlinguer: “Il governo vuole film che raccontano l’Italia come una cartolina”

RMAG news

Elio Germano è diventato il prototipo dell’attore impegnato. Dal 10 ottobre sarà al cinema con Iddu, film di  Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, ispirato alla vicenda di Matteo Messina Denaro, boss di Cosa Nostra arrestato dopo 30 anni di latitanza e morto nel settembre del 2023. E dal 31 ottobre tornerà nelle sale con Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre. Due personaggi storici, entrambi protagonisti in maniere completamente diverse della storia della Repubblica. Germano li interpreta con l’impegno della sua coerenza.

“La nuova legge appena promulgata dalla destra taglia fuori dai fondi i film più difficili – ha detto in un’intervista a Repubblica – privilegiando quelli che prevedono di fare successo e quindi raccontano l’Italia come fosse una cartolina. Alla fine ricadiamo sempre nello stesso problema: la ricerca del profitto sopra ogni altra cosa”. È questo il fil rouge che Germano ha rintracciato studiando per i due film. “Temo che la patologia del nostro popolo, sia quella appunto di pensare agli interessi privati anziché collettivi. L’unico momento in cui il popolo si è sentito veramente unito e ha fatto una rivoluzione è stato con la Resistenza, che ha dato luogo alla Costituzione, in cui si parla appunto di bene comune”.

Germano ha in più occasioni respinto i paralleli e le similitudini con Gian Maria Volonté, il modello per eccellenza dell’attore impegnato e versatile. E però ha interpretato Giacomo Leopardi, Felice Maniero, Nino Manfredi, Giorgio Rosa e film come Romanzo Criminale, Palazzina Laf, Suburra, Diaz, La nostra vita. Anche per Messina Denaro è stata una questione politica.

“Perché Messina Denaro oltre a essere il frutto dell’educazione data dai genitori e di un contesto sociale che denota l’assenza dello Stato, mostra dove porta inseguire il profitto a tutti i costi. Noi guardiamo questi personaggi sullo schermo e siamo disgustati, ma poi ci comportiamo in modo analogo quando saltiamo una fila o non paghiamo le tasse. Ecco perché per scardinare tutto questo bisogna lavorare anzitutto su noi stessi”.

Questa individualizzazione, l’accentramento verso il proprio profitto e tornaconto è per Germano quello che divide la leadership politica come intesa oggi rispetto a quella interpretata a suo tempo dal segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer, i cui discorsi “erano efficaci perché non erano soltanto suoi: dietro c’era un lavoro in cui la forza del partito era rappresentata dalla dimensione enormemente collettiva, al contrario di oggi in cui l’idea di leadership si pone quasi in antitesi con quella del rappresentante del popolo”.

Please follow and like us:
Pin Share