Maxi-truffa da 22 milioni di euro ai danni della Regione Puglia: patteggiano in sei

Maxi-truffa da 22 milioni di euro ai danni della Regione Puglia: patteggiano in sei

Il Quotidiano del Sud
Maxi-truffa da 22 milioni di euro ai danni della Regione Puglia: patteggiano in sei

Maxi-truffa da 22 milioni di euro ai danni della Regione Puglia. Sei persone hanno patteggiato pene comprese tra un anno e sei mesi e due anni di reclusione, tutte sospese.

Maxi-truffa da 22 milioni di euro ai danni della Regione Puglia. Sei persone hanno patteggiato pene comprese tra un anno e sei mesi e due anni di reclusione, tutte sospese. Il caso riguarda un presunto raggiro sui compensi legali pagati dall’ente per migliaia di contenziosi legati agli indennizzi agricoli. La truffa è emersa nell’ambito dell’inchiesta ‘Leguleio’, condotta dalla Guardia di Finanza, che ha coinvolto 21 persone. Le accuse a vario titolo sono di associazione per delinquere, corruzione in atti giudiziari, truffa ai danni dello Stato, truffa aggravata ai danni della Regione Puglia, autenticazione di firme false, firme false di persone decedute, riciclaggio e autoriciclaggio.

MAXI-TRUFFA DA 22 MILIONI DI EURO AI DANNI DELLA REGIONE PUGLIA

Il cuore dello scandalo risiede nella presunta frode orchestrata da alcuni avvocati che, secondo l’accusa, avrebbero intentato migliaia di cause contro la Regione Puglia per conto di agricoltori e allevatori, utilizzando mandati falsi o ottenuti in modo irregolare.

Gli avvocati coinvolti — Michele Primavera, Oronzo Panebianco, Assunta Iorio, Francesca Fiore, suo marito Luca Pedroncelli e Giuliana Tarantini, dipendente del tribunale di Bari — avrebbero creato falsi domicili per impedire alla Regione di difendersi efficacemente, intentando “azioni legali nei confronti dell’Ente in varie parti d’Italia”, come si legge negli atti della Procura, in modo da recuperare le spese legali. Non solo, secondo le indagini, avrebbero intentato alcune cause persino per conto di persone ormai decedute, Concordata una pena più alta per l’avvocato Michele Primavera. I patteggiamenti, inizialmente respinti in udienza preliminare, sono stati ratificati in dibattimento dal collegio giudicante presieduto dal giudice Marco Guida. Per alcuni imputati il processo è ancora in corso in dibattimento, per altri la posizione è stata definita in rito abbreviato lo scorso novembre.

Il Quotidiano del Sud.
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