Orbán contro Ilaria Salis, e il governo Meloni resta muto: la lezione di Ingrao che difese Tremaglia

RMAG news

Il premier ungherese Viktor Orbán, che è considerato il capo dei partiti sovranisti europei, si è scagliato contro l’europarlamentare italiana Ilaria Salis, sostenendo che lei non può parlare di diritti perché avrebbe picchiato alcune persone ungheresi e merita il carcere. Che la Salis abbia partecipato agli scontri avvenuti un paio d’anni fa a Budapest tra anarchici di varie nazionalità e nazisti ungheresi è tutto da dimostrare. È in corso un processo. E che un premier consideri colpevole una persona che la magistratura del suo paese deve ancora giudicare è una cosa grave. È piuttosto grave anche che le autorità italiane, per esempio il governo, non siano intervenute a favore della nostra parlamentare e per censurare l’uscita di Orbán.

Ricordo un episodio di tanti anni fa. Il governo dell’Urss invitò a Mosca una delegazione di deputati italiani. Il presidente della Camera, che era Pietro Ingrao, consegnò all’ambasciata l’elenco dei deputati della delegazione. L’ambasciata fece sapere che il deputato missino Mirko Tremaglia, che faceva parte della delegazione, era sgradito. Perché aveva fatto parte della guardia nazionale fascista durante la Repubblica di Salò. Ingrao rispose che se non fosse stato accettato Tremaglia la delegazione non sarebbe andata a Mosca. Non mi ricordo se poi Mosca cedette o se la delegazione non partì. Certo, c’è un ben diverso senso delle istituzioni tra quello dimostrato da Ingrao e il silenzio del governo Meloni.

Please follow and like us:
Pin Share