Toti e Spinelli da un lato Scarpinato e Natoli dall’altro: due pesi e due misure

RMAG news

Il mondo politico ha reagito nervosamente alla notizia pubblicata dal quotidiano la Verità, secondo la quale ci sarebbero delle intercettazioni che provano che il senatore Scarpinato avrebbe avuto dei colloqui con l’ex pm Gioacchino Natoli prima che lo stesso Natoli comparisse in commissione antimafia a deporre, dopo le accuse alla magistratura palermitana rivolte dalle figlie di Paolo Borsellino e dall’avvocato Trizzino, che rappresenta la famiglia del magistrato ucciso nel 1992, probabilmente perché si apprestava a indagare sul dossier “mafia-Appalti”, preparato dal generale Mori.

La destra ha espresso giudizi duri su Scarpinato e Natoli. Il Pd si è schierato a sua difesa. Il capo dei 5 Stelle Giuseppe Conte addirittura ha parlato di attacco all’antimafia, riferendosi forse alla Procura di Caltanissetta che sta indagando sul modo nel quale probabilmente alcuni magistrati palermitani hanno ostacolato le indagini sia su Mafia-Appalti sia su l’uccisione di Borsellino. Tra questi magistrati c’è appunto Gioacchino Natoli. È indagato per reati molto gravi, tra i quali favoreggiamento e concorso esterno in associazione mafiosa. Se davvero – come sostiene il quotidiano di Belpietro – Scarpinato ha parlato con Natoli prima della deposizione di Natoli, e poi ha interrogato Natoli dopo avere discusso con lui sull’audizione, capite bene che la cosa sarebbe gravissima. E se le cose davvero stanno così bisogna mettere tre punti fermi.

Il primo è che le intercettazioni delle conversazioni di un parlamentare sono vietate.
Il secondo è che i 5 Stelle di Scarpinato, però, molto spesso hanno cavalcato le intercettazioni di un parlamentare.
Il terzo è che Scarpinato non può più restare in commissione antimafia perché non è ragionevole che sieda in commissione un parlamentare che – come dice la Verità – concorda le deposizioni delle persone che vengono convocate.

Perché il Pd difende Scarpinato?

Recentemente il Pd ha tenuto una manifestazione contro Giovanni Toti, che all’epoca era detenuto, perché sostenne che a prescindere dalle accuse penali, incerte, c’era però un fatto certo: che Toti aveva fatto visita all’imprenditore Spinelli nel suo yacht. Ok. Chiedo: è più grave far visita a un imprenditore che poi sarà indagato per corruzione, o a un ex magistrato che poi sarà indagato per concorso esterno in associazione mafiosa? Forse ora è il caso che il Pd organizzi una manifestazione contro Scarpinato. E poi anche una domanda a Conte, che addirittura mette i nomi di Scarpinato e di Natoli nell’elenco dei grandi combattenti contro la mafia. Avvocato, ci dica per quali meriti?

Forse la lunghissima indagine “trattativa” conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati e che con una certa probabilità ha deviato le indagini sull’uccisione di Paolo Borsellino e della sua scorta, attribuendone la responsabilità a quelli della trattativa mentre probabilmente le responsabilità andavano cercate nel dossier mafia-appalti del quale invece il dottor Scarpinato chiese l’archiviazione? (il Dossier fu curato, come abbiamo detto, dal generale Mori che i Pm del processo “trattativa” hanno cercato di imprigionare). Naturalmente tutti possono sbagliare. I politici, i giornalisti, i magistrati. Ma forse definirli combattenti antimafia è un po’ eccessivo…

Tanto più è eccessivo definire combattente antimafia un indagato per concorso con la mafia, non crede caro Conte? Posso farlo io, che sono sempre innocentista, e lo sono anche per Scarpinato e Natoli: ma lei non può. Non ricordo che in altre occasioni lei sia stato molto tenero con le persone indagate o imputate per concorso esterno. Oppure lei ritiene che la Procura di Caltanissetta sia un covo di pericolosi anarchici insurrezionalisti che vogliono distruggere la legalità?

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