Unifil in Libano, quando nel 2022 fu ucciso un casco blu irlandese

RMAG news

Era il 14 dicembre 2022, il soldato semplice irlandese Sean Rooney viaggiava insieme ai suoi compagni a bordo di un convoglio Onu, parte della missione Unifil. I mezzi militari, partiti dalla caserma Aiken a Dundalk dove risiedeva il 27° Battaglione di fanteria, dovevano raggiungere l’aeroporto di Beirut. Invece di percorrere l’autostrada, i blindati scelsero una zona cittadina, sulla fascia costiera di al-Aqbiya, nel Sud del Libano, area sotto il controllo di Hezbollah. Quando i convogli dell’Onu si trovarono tra le città di Al-Zahrani e Tiro, ci furono dei disordini con folti gruppi di cittadini libanesi che si scagliarono contro i mezzi militari per bloccarne il passaggio e forse tentare il linciaggio di chi vi era a bordo.

La missioni Unifil in Libano

Quella parte di territorio non rientra sotto la sfera di influenza della missione Unifil e probabilmente i Caschi Blu erano visti in quel momento come degli ‘invasori’. Sta di fatto che la situazione sfuggì di mano, furono esplosi dei colpi d’arma da fuoco e una pallottola colpì alla testa il soldato Rooney che perse la vita. Un suo compagno, il soldato Shane Kearney rimase gravemente ferito. Nel frattempo, per cercare di scampare alla folla, chi era alla guida del blindato accelerò causando lo schianto e il ribaltamento del mezzo pesante. Hezbollah ha sempre smentito di aver organizzato quell’agguato e pochi giorni dopo quegli avvenimenti, consegnò un uomo alle autorità libanesi, affermando che si trattava di colui che aveva sparato e ucciso Rooney.

Quel maledetto 14 dicembre 2022

Nel giugno 2023, il Tribunale militare libanese, accusò cinque uomini per l’omicidio del peacekeeper che secondo Al Jazeera erano membri di Hezbollah (notizia pubblicata anche dall’Associated Press). Gli inquirenti avevano emesso i mandati d’accusa dopo aver condotto indagini per sei mesi e ascoltato testimoni, registrazioni audio e guardato molti video (pubblicati sui social e registrati dalle telecamere si sorveglianza poste nei pressi del luogo dove morì Rooney). Il Partito di Dio ha continuato a parlare di incidente. Uno dei cinque uomini incriminati, Mohamad Ayyad, si trovava sotto la custodia delle autorità libanesi. Gli altri quattro accusati, Ali Khalifeh, Ali Salman, Hussein Salman e Mustafa Salman, erano invece liberi.

La morte del soldato irlandese Sean Rooney

Sono state tre le inchieste aperte sul caso: una dal governo irlandese, una dall’Onu e una dal governo libanese. Il primo punto interrogativo della vicenda ha riguardato il motivo per il quale i convogli dell’Unifil abbiano scelto una strada secondaria per raggiungere Beirut. Il secondo è relativo interamente alla dinamica dei fatti, non accertata del tutto. Se il premier libanese Nayib Mikati giurò di fare l’impossibile per trovare e punire il o i colpevoli, ad oggi la famiglia del soldato Rooney deve ancora avere giustizia. Tre giorni fa l’avvocato della famiglia del militare ucciso, Darragh Mackin, ha dichiarato di essere preoccupato dai silenzi dell’Onu. Nello specifico, i vertici delle Nazioni Unite devono ancora fornire una risposta a Myra Cullinane, medico legale della famiglia Rooney, su alcuni particolari relativi alla morte di Sean. La dottoressa ha inviato una richiesta formale al Palazzo di Vetro lo scorso 6 agosto.

Le indagini e il ruolo di Hezbollah

Il consulente legale delle Forze di difesa Onu e del ministro della Difesa irlandese, Remy Farrell SC, ha affermato di non poter dire quando l’Onu avrebbe potuto rispondere alla richiesta del medico legale. Questo perché le indagini hanno dimostrato l’esistenza di molti documenti sensibili, di cui alcuni riservati. Ciò è stato confermato anche dall’avvocato Mackin. Quando ci fu la cerimonia funebre del soldato Rooney, il capo della missione e comandante della forza Unifil, il generale di divisione Aroldo Lázaro, tessé le lodi del militare scomparso, evidenziando il contributo dell’Irlanda che con le sue 48 vittime è l’esercito con più perdite all’interno della missione. Tra esse c’e anche Sean Rooney.

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