Attacco terroristico in Daghestan, raid in chiesa e in sinagoga: morti sei poliziotti e un prete

RMAG news

Almeno sei agenti di polizia e un prete ortodosso sono state uccise da un attacco terrorista a Derbent, nella Repubblica autonoma del Daghestan, nella Russia meridionale, dove un commando di uomini armati ha aperto il fuoco contro una sinagoga, una chiesa e, subito dopo, un posto di polizia stradale tra Derbent e Makhachkala. Dopo l’attentato i terroristi hanno incendiato i due luoghi di culto e che in tutta la zona le squadre antiterrorismo si sono lanciate in una caccia all’uomo per bloccare gli attentatori. Secondo fonti locali, almeno due terroristi sono stati uccisi durante la fuga. Secondo la prima ricostruzione fornita dal ministero dell’Interno del Daghestan, verso le 18 ignoti hanno sparato contro una sinagoga e una chiesa con armi automatiche. I sospettati – fanno sapere gli inquirenti – sono scappati a bordo di una Volkswagen Polo bianca.

Attacco terroristico in una chiesa e una sinagoga del Daghestan

Anche Israele ha seguito da subito con grande preoccupazione tutta la vicenda: l’ambasciata israeliana a Mosca – ha fatto sapere il ministero degli Esteri di Tel Aviv – s’è messa immediatamente in contatto con i leader della comunità ebraica del distretto di Derbent. Secondo fonti israeliane, “per quanto è noto, al momento dell’attacco non c’erano fedeli nella sinagoga“. Intanto, in tutta la Repubblica caucasica il Comitato nazionale antiterrorismo locale ha deciso una mobilitazione eccezionale delle forze dell’ordine specializzate in azioni anti-terrorismo: “Al fine di garantire la sicurezza delle persone, prevenire i crimini terroristici e bloccare le persone coinvolte negli attacchi armati – si legge nella nota del Comitatoil capo della direzione del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) per il Daghestan ha deciso di imporre le operazioni antiterrorismo“. Una fonte vicina alla polizia locale ha riferito alla Tass che gli autori di questi attacchi “sono membri di un’organizzazione terroristica internazionale“.

Morti un prete e un poliziotto

Già lo scorso 28 ottobre questa Repubblica a maggioranza musulmana era stata teatro di un atto apertamente antisemita: all’aeroporto della capitale, Makhatchakala, decine di persone presero d’assalto la pista e il terminal dopo che era stato annunciato l’atterraggio di un aereo proveniente da Israele, urlando ‘Allah u Akbar’, in quella che era sembrata a tutti una vera a propria caccia all’uomo, con echi sinistri di pogrom. All’epoca, Mosca accusò il governo di Kiev di avere “un ruolo chiave” in quell’azione. La portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, disse che l’obiettivo dell’Ucraina era quello di “destabilizzare la Russia” provocando divisioni etnico-religiose. “Accuse assurde“, era stata la replica di Washington.

Please follow and like us:
Pin Share