Bologna, il sindaco Lepore espone sul Comune la bandiera della Palestina: “Se stop agli attacchi, anche quella d’Israele”

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Gesto simbolico forte quello del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha esposto la bandiera della Palestina sulla facciata della sede del Municipio. Polemiche e reazioni dure nonostante Lepore abbia espresso vicinanza e solidarietà anche ai componenti della comunità ebraica “che vivono e studiano nella nostra città, va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano”. Il primo cittadino ha messo anche a disposizione gli spazi del Comune per confronti non violenti tra le parti.

Il gesto è arrivato nei giorni del massacro di Rafah, l’ultima città a sud nella Striscia di Gaza che ancora non è stata invasa completamente dall’esercito israeliano da quando Tel Aviv ha lanciato l’operazione via terra e via aerea in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Diventata virale in tutto il mondo, tra ieri e oggi, una foto generata con l’IA che riproduce un campo profughi e la scritta “All eyes on Rafah“. Non si può misurare con certezza, sembra però piuttosto chiaro che l’iniziativa e la causa israeliana stiano attraversando uno dei momenti di minore popolarità e solidarietà.

Cosa sta succedendo a Rafah

Da giorni proseguono gli attacchi, sempre e comunque ad altissimo costo per la popolazione civile. Domenica sera un incendio provocato da una serie di bombardamenti in un accampamento di palestinesi sfollati aveva causato la morte di almeno 45 vittime civili e quasi 200 feriti. Il premier Benjamin Netanyahu aveva parlato di “un tragico errore”. Gli attacchi sono comunque continuati. Un altro attacco, condotto martedì, aveva provocato 21 morti. I carri armati israeliani hanno preso ad avanzare nella parte centrale di Rafah. Secondo il ministero della Salute della Striscia nell’offensiva sono morte 36.171 persone e 81.420 sono rimaste ferite.

Il gesto di Matteo Lepore sindaco di Bologna

“Come sindaco di un Comune storicamente schierato per la Pace, la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani – ha dichiarato Lepore – è per me doveroso prendere posizione così come agire per garantire la maggiore coesione sociale possibile nella nostra città. Per questo esporremo a Palazzo D’Accursio, accanto allo striscione per il cessate il fuoco, la bandiera della Palestina. Prendiamo parte in favore delle vittime e dei diritti umani, ancora una volta. Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio”.

Il sindaco ha annunciato che qualora il governo israeliano di Benjamin Netanyahu dovesse stoppare finalmente l’offensiva sulla Striscia di Gaza, sarà esposta al Comune anche la bandiera israeliana. “Sin dal primo momento Bologna ha voluto esprimere con forza il suo impegno per la costruzione di un percorso di pace in Palestina, a partire dalla richiesta di un immediato cessate il fuoco. Non solo non si sono fermate le bombe, ma l’escalation militare israeliana di questi giorni ha portato ad una ulteriore strage di civili inermi, molti dei quali bambini. Ogni limite è stato superato, così come denunciato dalle principali istituzioni internazionali, Nazioni Unite ed Europa compresa”.

La reazione delle Comunità ebraiche

Durissima la reazione delle comunità ebraiche. “Se davvero si vuole ribadire l’attenzione per il rispetto dei diritti umani e per la pace, non esponi solo una bandiera ma le esponi entrambe. Una bandiera in un luogo pubblico non può essere usata come simbolo di contestazione di altri Paesi. Un gesto simile da un’istituzione pubblica non fa che legittimare la voce del terrorismo e della prevaricazione”, ha dichiarato all’ANSA la presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, assieme al presidente della Comunità di Bologna, De Paz. “Invitiamo Lepore a recarsi in Israele nelle zone del massacro prima di esporre bandiere e slogan”.

La reazione del centrodestra

Critico anche Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture, emiliano di Fratelli d’Italia. Ha definito l’iniziativa di Lepore “faziosa e irresponsabile, che divide e non unisce, alimentando un clima di contrapposizione e conflittualità che è esattamente ciò di cui oggi non c’è bisogno. Si rimuove totalmente l’origine di quanto sta avvenendo, vale a dire la strage del 7 ottobre, compiuta contro civili israeliani inermi”. I consiglieri di Fratelli d’Italia hano annunciato un esposto in prefettura contro il gesto del sindaco.