Camillo Ruini ricoverato in terapia intensiva, il cardinale ex presidente della Cei colto da infarto

RMAG news

Camillo Ruini, cardinale ed ex presiedete della Cei, la Conferenza episcopale italiana, è ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Gemelli di Roma.

L’arcivescovo, che ha guidato la Cei dal 1991 al 2007, si è sentito male nel pomeriggio di sabato 6 luglio, probabilmente a causa di un infarto: da ieri è dunque in rianimazione nell’ospedale della capitale, dove è stato trasportato d’urgenza.

L’ultima volta che ha avuto seri problemi di salute, almeno secondo le notizie ufficiali, fu nel 2015 quando fu ricoverato all’istituto di ricerca Neuromed di Pozzilli (Isernia) per accertamenti

Chi è Camillo Ruini

Camillo Ruini, 93 anni lo scorso 19 febbraio, è stato cardinale vicario del pontefice per la diocesi di Roma e arciprete della basilica papale di San Giovanni in Laterano dal primo luglio 1991 al 27 giugno 2008; era stato pro-vicario dal 17 gennaio dello stesso anno. È stato inoltre presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal 7 marzo 1991 alla stessa data del 2007 e presidente della Conferenza episcopale Laziale.

Recentemente era stato intervistato dal Corriere della Sera, colloquio in cui aveva svelato alcuni retroscena nei rapporti tra la Chiesa italiana e la politica, dal momento che per decenni ha rivestito ruoli chiave, sia nel Vicariato che nella Cei.

Ruini e le controversie

Proprio da “capo” dei vescovi italiani Ruini è stato protagonista di una delle fasi più controverse nei rapporti tra Vaticano e politica italiana. Fu infatti “alfiere” di una visione ultraconservatrice sui diritti civili, ma soprattutto di una forte ingerenza nella legislazione su questi temi.

In difesa del “diritto alla vita” si appellò all’elettorato cattolica affinché disertasse le urne in occasione dei referendum abrogativi della legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita e la ricerca scientifica sulle cellule staminali nel 2005.

L’anno seguente il Vicariato di Roma negò le esequie religiose a Piergiorgio Welby, gravemente malato di distrofia muscolare e che aveva manifestato pubblicamente la richiesta che venisse sospeso ciò che egli considerava accanimento terapeutico nei suoi confronti.

Nel 2018 si vantò in una intervista al giornalista Frédéric Martel di aver fatto cadere il governo Prodi: “Prodi era mio amico, è vero. Ma non sulle unioni civili! Abbiamo fermato questo progetto. Ho fatto cadere il suo governo! Ho fatto cadere Prodi! Le unioni civili: questo era il mio campo di battaglia”.

L’anno seguente, in un colloqui con Aldo Cazzullo, aprì invece alla Lega di Matteo Salvini.

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