Carceri, luglio si apre col 49esimo suicidio da inizio anno: giovane di 21 anni si uccide a Paola

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Il mese di luglio si apre sulla falsariga dei primi sei del 2024, ovvero con l’ennesimo suicidio nelle carceri italiane. Ultima vittima, il 49esimo detenuto dall’inizio dell’anno, è un 21enne trovato morto nella sua cella nel carcere di Paola, in provincia di Cosenza.

Il detenuto morto aveva 21 anni da poco compiuti, come sottolinea Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria: la vittima, originario della provincia di Salerno, avrebbe finito di scontare la sua pena nel maggio del 2027. Invece ha deciso di farla finita intorno alle 22 di domenica sera, quando si è tolto la vita impiccandosi nella doccia della sua cella.

Ai 49 detenuti morti da inizio anno vanno aggiunti poi i cinque agenti che si sono altresì suicidati, l’ultimo in ordine di tempo domenica pomeriggio a Favignana.

Le carceri sono ormai luoghi di morte, più che di risocializzazione. L’esatto opposto di ciò che richiede la Costituzione, con la pena di morte inflitta di fatto e, per giunta, senza criterio e che dunque colpisce random reclusi e operatori. In questo contesto la Polizia penitenziaria rischia anche di svolgere il lavoro dei necrofori, con tutto il rispetto per questi ultimi, ovviamente, ma sapendo che hanno scelto e dovrebbero fare ben altro. Non di rado, per giunta, subisce pure la beffa di finire sotto inchiesta per non aver potuto evitare queste morti, quando in discussione dovrebbero essere messi coloro che ne hanno la responsabilità politica e morale e continuano a renderle possibili senza battere ciglio o, al più, vaneggiando di decreti fra annunci e smentite“, denuncia De Fazio.

Una situazione a dir poco esplosiva, quella delle carceri italiane: sono 14mila e 500 i detenuti reclusi nelle case circondariali oltre la capienza massima delle carceri, ma De Fazio ricorda anche come vi siano “18mila appartenenti al corpo di polizia penitenziaria mancanti e sempre in decremento e un numero di suicidi mai visto in precedenza richiedono la convocazione straordinaria e urgente di una riunione del Consiglio dei ministri per il varo di misure emergenziali e immediate. In questo drammatico contesto ci si consenta di non essere troppo politically correct”, il resto è fuffa!”, conclude De Fazio.