Caso Sangiuliano, la Corte dei Conti del Lazio indaga sulle spese per i viaggi di Boccia: ipotesi danno erariale

RMAG news

Sulla vicenda che ha portato l’ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ovvero l’affaire Boccia, si apre un nuovo capitolo. La procura regionale della Corte dei Conti del Lazio ha aperto un fascicolo di indagine per verificare eventuali profili di danno erariale da parte dell’ex ministro, già sostituito al Collegio Romano da Alessandro Giuli, il direttore del Maxxi di Roma scelto da Giorgia Meloni dopo le dimissioni di Sangiuliano.

I magistrati contabili, coordinati dal procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi, dovranno verificare i possibili profili di illegittimità nelle spese sostenute per viaggio su auto blu, treni, cene, tutte circostanze denunciate dall’imprenditrice di Pompei Maria Rosaria Boccia, ex amante di Sangiuliano che quest’ultimo era ad un passa dal nominare “Consigliere per i grandi eventi” prima di stoppare la nomina per i rischi riguardanti un evidente conflitto di interesse.

Da parte dell’ex ministro si professa tranquillità, anzi, l’ex direttore del Tg2 si dice “lieto che la Corte dei Conti possa accertare la correttezza dei miei comportamenti. Ribadisco: non un euro pubblico è stato speso e lo dimostrerò carte alla mano”, è stato il suo commento.

D’altronde Sangiuliano si è difeso nell’intervista al Tg1 mostrando i documenti che proverebbero la sua innocenza, ovvero le ricevute di pagamenti effettuate di tasca propria per l’imprenditrice-amante, senza dunque l’uso dei soldi pubblici del ministero. Boccia al contrario da giorni ripete, via social e tramite interviste, che a pagare per i suoi viaggi è stato il Mit, parlando addirittura di uso della scorta per poter andare ad un concerto dei Coldplay.

L’ex ministro intanto, scrive il Corriere della Sera, nei giorni in cui scoppiava la bufera mediatica si era rifugiato assieme alla moglie Federica Corsini nel santuario francescano di Greccio, in provincia di Rieti: lì, secondo la tradizione, San Francesco d’Assisi celebrò la prima rievocazione, con personaggi viventi, della nascita del Cristo nella notte di Natale del 1223.

A confermarlo il frate Giovanni Loche, il guardiano del santuario dell’Ordine dei Frati Minori: “Non so dire la data precisa ma direi che è stato una o due settimane fa, al massimo. Il ministro era con la moglie, abbiamo parlato insieme, ma il contenuto del colloquio se permettete lo tengo per me”. Il periodo è quello in cui Dagospia faceva esplodere il “caso Boccia”, scrivendo del rapporto tra Sangiuliano e la bionda imprenditrice campana.

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