Marcinelle (Belgio) 1956. Erano le sette di mattina dell’8 agosto quando il fumo iniziò a invadere tutti i cunicoli. La miniera si chiamava Bois du Cazier. Era profonda centinaia di metri. Gli ascensori ci mettevano molti minuti ad andare su e ad andare giù. I soccorsi arrivarono tardi. Non fu possibile spegnere l’incendio in fretta. C’erano in quel momento 275 persone che stavano lavorando. 13 si salvarono. 262 morirono soffocate. La metà dei minatori erano italiani. Ne morirono 136. Marcinelle è stata la più grande sciagura sul lavoro del dopoguerra in Europa. Ha fatto molto bene il Presidente della Repubblica, ieri, a ricordarla. Ormai la memoria è labile. I figli di quei lavoratori uccisi dalla miniera oggi hanno più di settant’anni. Molti di loro hanno in mente solo un’immagine sfocata del loro papà.
Marcinelle ci dice ancora tre cose. La prima è che i migranti siamo stati noi. Noi italiani. Avevamo fame, dopo la guerra, avevamo freddo, eravamo poveri e non era facile trovare lavoro. Fuggimmo, violammo i confini e andammo a cercare lavoro in Europa o in America. Non eravamo invasori. Non eravamo delinquenti. Eravamo i negri dei belgi. Prendemmo umiliazioni, sfruttamento e calci nel sedere. Mi piacerebbe che un giorno, magari solo per cinque minuti, ci pensassero quelli come Salvini. Già: i negri d’Europa. La seconda cosa che ci dice Marcinelle è che in questi ultimi anni, e anche in questi mesi e giorni, tante altre Marcinelle stanno avvenendo. Soprattutto nel mar Mediterraneo. Cutro è Marcinelle. È una piccola Marcinelle anche il naufragio che l’Unità – solo l’Unità – ha raccontato tre giorni fa. 45 morti per omissione di soccorso. Silenzio del governo, colpevole, dei giornali, delle tv, della rete.
La terza cosa è che in quella sciagura morirono soprattutto ragazzi e uomini che venivano dal Sud. L’Italia stava vivendo il suo miracolo economico, che la porterà da essere stato lo Stato Canaglia di Mussolini al rango di grande potenza politica ed economica. Negli anni ‘90 l’Italia era diventata addirittura la quarta potenza industriale del mondo. Con la forza di chi? Dei lavoratori del Sud, delle loro braccia, del loro spirito di sacrificio, della loro capacità di lavoro, della loro abilità, della loro generosità. Il miracolo lo hanno fatto loro: non lo ha fatto il ragioniere Valletta. Giorgia Meloni spesso, invece di usare il vecchio termine di “paese” – che è un po’ socialisteggiante… – usa il termine solenne di “Nazione”. Va bene: presidente. Questa Nazione l’hanno fatta loro: gli immigrati testardi e valorosi del Mezzogiorno, i negri d’Europa.
