Chi è Jimmy Carter, compie 100 anni il presidente pacifista che abbiamo osteggiato ma che oggi rimpiangiamo

RMAG news

Jimmy Carter è vivo, è lucido e ieri ha compiuto cent’anni. Ha detto che sta lottando per vivere almeno un altro po’. Gli bastano solo cinque settimane: il tempo necessario per votare Kamala Harris.

Carter non è una figura grandiosa di presidente, come nel dopoguerra sono stati Eisenhower, Kennedy, Reagan, forse Clinton. E’ un presidente discreto. Talvolta oscillante, talvolta molto progressista, talvolta conservatore, spesso sfortunato. Nella sfortuna, e anche in alcune sue oscillazioni politiche, assomiglia parecchio a Biden, il quale – giovane emergente – cercò di succedergli nel 1988, dopo gli otto anni della furia reaganiana, ma non ci riuscì, sconfitto alle primarie da Dukakis.

A differenza di Biden però, Carter è stato quasi sempre un pacifista. Il primo atto della sua presidenza fu graziare tutti gli americani condannati per renitenza alla leva nella guerra del Vietnam. Poi fu lui a portare in porto Camp David, con l’accordo tra Begin e Sadat, cioè tra Israele ed Egitto. Poi firmò gli accordi sul disarmo, con la Russia, che si chiamarono “Salt”. Dopodiché è sempre lui che si scagliò contro l’Unione Sovietica quando l’armata rossa invase l’Afghanistan. Reagì boicottando le Olimpiadi del 1980. E comunque tra boicottare i giochi e sostenere con le armi una guerra, ne passa parecchio. Ci sono tante macchie nella sua carriera. La principale – prima di diventare presidente – è la reintroduzione della pena di morte di Georgia, quando era governatore.

Infine, ci sono le maledizioni: l’incidente nucleare di Three miles Island – il primo grande incidente nucleare della storia – la crisi economica, e il fallimento del blitz militare per liberare i 52 ostaggi americani catturati da Kohmeini. Queste tre sciagure gli costarono la conferma della presidenza, che lui dava per scontata. E invece fu travolto da un attore di Hollywood, un po’ rozzo, che si chiamava Ronald Reagan e che prese in mano il mondo e lo spostò a destra di diversi chilometri.

Tanti auguri, Jimmy. Noi vecchi comunisti ti abbiamo molto osteggiato. Forse a ragione. Oggi ti rimpiangiamo parecchio.

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