Chi è Leonardo Bertulazzi, l’ex brigatista arrestato a 72 anni in Argentina: così la destra insegue i fantasmi

RMAG news

Gli anni 70 non finiscono mai. Lo Stato italiano continua ad andare in giro per il mondo per artigliare persone in relazione a fatti ormai di quasi mezzo secolo fa. È stato arrestato a Buenos Aires, in vista dell’estradizione, Leonardo Bertulazzi, 72 anni, ex militante delle Brigate rosse, condannato a 27 anni di carcere per associazione sovversiva, banda armata e per la partecipazione al sequestro dell’armatore Pietro Costa.

Per liberare Costa fu pagato un riscatto di un miliardo e mezzo di lire, dei quali 50 milioni utilizzati per comprare l’appartamento di via Montalcini, dove fu tenuto prigioniero per 55 giorni Aldo Moro. Bertulazzi risiedeva in Argentina dal 1980 e aveva ottenuto, dopo un primo arresto che risale al 2002, lo status di rifugiato. Ma quello status di recente è stato revocato su pressioni delle autorità italiane dopo che la Cassazione, con un incidente di esecuzione, aveva annullato la prescrizione dei reati. Per fare tutto ciò era stato usato l’arresto del 2002 che, avvenuto durante la latitanza, secondo una certa interpretazione giurisprudenziale – neanche una norma – bloccava il decorso della prescrizione.

Insomma, si tratta di una vendetta burocratico-giudiziaria che fa seguito alle parole pronunciate anni fa da un magistrato genovese parlando con uno dei legali di Bertulazzi: «Io Bertulazzi ce l’ho qui sulla bocca dello stomaco, perché mi è scappato sotto il naso quando ero appena arrivato alla procura di Genova. Farò il possibile e l’impossibile per non farlo tornare libero in Italia». Adesso parte l’iter della procedura di estradizione che non sarà breve, anche se le speranze di Bertulazzi di restare in Argentina sembrano poche. L’escamotage dell’arresto in latitanza che interrompe il decorso della prescrizione, era stato già usato una volta, ma in quel caso senza successo, in occasione dell’operazione “Ombre rosse” con i rifugiati italiani a Parigi.

Stavolta l’Italia sembra aver fatto bingo. I governi italiani i conti con gli anni 70 li fanno così. Il giorno del rientro in Italia di Cesare Battisti il presidente Sergio Mattarella disse: «E adesso gli altri…». Dopo il flop di Parigi la “vittoria” a Buenos Aires. Forse, come accadde con Battisti, ci sono già ministri del governo Meloni pronti a riprendere Leonardo Bertulazzi a Fiumicino con gli smartphone e a postare le immagini in rete. Per vendicarsi di un passato che non passa, perché c’è il rifiuto a fare i conti politicamente con quel tentativo di rivoluzione fallito nel cuore dell’Occidente.

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