Chi era Christopher Thomas Luciani, il 16enne ucciso a coltellate a Pescara: l’infanzia, la comunità, la fuga, lo spaccio

RMAG news

Lo chiamavano Thomas. Christopher Thomas Luciani aveva 16 anni. È stato ritrovato domenica sera in un parco nel centro di Pescara, il Baden Powell, riverso tra gli arbusti. Era già morto, ucciso a coltellate. Per il suo omicidio sono stati fermati due minorenni, entrambi 16enni, due liceali, su richiesta della Procura. Sono stati subito trasferiti presso un centro e definiti dai media due figli della “Pescara Bene”, figli di un’avvocata e di un comandante dei carabinieri. La vittima veniva da tutt’altro contesto.

Luciani era residente a Rosciano. E proprio dai servizi sociali del Comune di Rosciano, in provincia di Pescara, era seguito. A causa di un’infanzia complicata. A tre anni era stato abbandonato dai genitori, aveva vissuto insieme con la nonna e negli ultimi anni aveva commesso reati lievi legati a stupefacenti. Era stato condannato a trascorrere un certo periodo nella comunità di accoglienza di Isernia, dove si trovava fino alla settimana scorsa. Stando al programma rieducativo, lì avrebbe dovuto frequentare un corso per parrucchieri a Campobasso, in Molise, dove non è mai andato. Lo scorso autunno era fuggito dalla comunità. Un’altra fuga era stata segnalata venerdì scorso dai responsabili della comunità proprio quando avrebbe dovuto frequentare il corso.

Perché è stato ucciso Christopher Thomas Luciani

Secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato ucciso per un debito legato al piccolo spaccio di stupefacenti, non più di 250 euro, che avrebbe voluto riscuotere. È stato accoltellato per almeno 25 volte, l’arma ancora non è stata ritrovata. Potrebbe trattarsi di un coltello da sub. Il medico legale ha riscontrato almeno dieci coltellate “di continuo da arma da punta e taglio” sul dorso, altre 13 sul fianco destro, una nella coscia destra. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori i due accusati dopo il delitto si sarebbero ricongiunti con un gruppo di amici e presso uno stabilimento in centro avrebbero fatto un bagno in mare.

Com’è stato ucciso Christopher Thomas Luciani

I due sono stati trasferiti in stato di fermo presso una comunità d’accoglienza. La Questura di Pescara in una nota ha parlato di “drammatica vicenda” e di “incredibile disagio giovanile, una sorprendente carenza di empatia emotiva ed una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse”. Durante il primo interrogatorio avrebbero manifestato assenza di empatia e di pentimento. “Questi atteggiamenti disfunzionali meritano ampio approfondimento”.

Determinante il racconto di un ragazzo del gruppo, che non avrebbe assistito all’omicidio ma che al parco sarebbe arrivato con gli altri. È stato lui a far scattare l’allarme. Il gruppo prima della violenza aveva pranzato insieme a un sushi restaurant. Il cadavere è stato ritrovato intorno alle 21:00. Secondo gli investigatori i due avrebbero intimidito il loro amici affinché non svelassero l’accaduto. L’inchiesta è stata aperta dalla Procura dei Minori dell’Aquila guidata da David Mancini, a seguirla la Sostituta Procuratrice Angela D’Egidio. “Non posso dire molto c’è il segreto istruttorio. Però posso dire quello che mi riguarda: prego per chi c’è e per chi non c’è più”, ha detto la madre avvocato di uno dei due fermati a Il Corriere della Sera.

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