Chi sono i possibili vice di Kamala Harris, la lista dei “papabili”: Shapiro, Newsom, fino al duo femminile con Whitmer

RMAG news

Col ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca, con l’81enne presidente degli Stati Uniti costretto di fatto a fare marcia indietro per il pressing del suo stesso partito, contrario ad un bis per i sondaggi terrificanti e uno stato di salute del “commander in chief” sempre più precario, i Democratici si giocano tutte le loro carte su Kamala Harris.

L’attuale vicepresidente è senza ombra di dubbio la grande favorita, lo stesso Biden pochi minuti dopo l’annuncio del suo ritiro ha pubblicamente appoggiato l’ex procuratrice generale della California come candidata alla Casa Bianca.

Nomina che non avverrà comunque prima della convention del partito, prevista a Chicago dal 19 al 22 agosto.

I possibili vicepresidenti di Kamala Harris

Probabilmente prima della convention Harris annuncerà anche la sua scelta del candidato vicepresidente, un tema importantissimo negli Stati Uniti: serve infatti un nome importante ma che non oscuri il candidato presidente, “futuribile” nell’ottica di una possibile candidatura dopo un primo mandato da vice. Non è fondamentale invece un passato di alto profilo nelle cariche di governo federale, visto che anche Donald Trump ha scelto un “inesperto” come J.D. Vance.

Per questo sui media statunitensi ci si concentra in particolare su una ristretta cerchia di profili che rispondono a tali esigenze. Due al momento i favoriti: Josh Shapiro e Gavin Newsom.

Josh Shapiro dal 2022 è governatore della Pennsylvania, ha 51 anni ed è di religione ebraica: ex procuratore generale dello Stato, leader moderato e pragmatico, guida uno Stato che il prossimo sfidante democratico di Donald Trump, quasi certamente Kamala Harris, dovrà assolutamente vincere per conquistare la Casa Bianca.

Gavin Newsom, 57 anni, è governatore della California dal 2019 ed in passato, dal 2011 al 2019, è stato vicegovernatore dello Stato. Prima ancora, dal 2004 al 2011, è stato sindaco di San Francisco. Sia Newsom che Shapiro hanno già pubblicamente offerto il loro “endorsement” a Kamala Harris, rinunciando dunque ad una sfida alla convention.

Altro papabile è Andy Beshear, 46 anni, governatore del Kentucky eletto e poi rieletto in uno stato a forte trazione Repubblicana, attirandosi così l’attenzione dei media nazionali.

C’è poi la possibilità di un tandem tutto al femminile con la vicepresidenza affidata a governatrice del Michigan Gretchen Whitmer. Durante la pandemia è salita alle cronache come una delle nemiche di Donald Trump per le sue rigide misure anti Covid, che l’hanno resa oggetto di un tentato rapimento da parte gruppo armato di estrema destra che voleva processarla per la sua stretta anti virus. Molto popolare nel Midwest, dove i Repubblicani vanno da tempo molto forte, la 52enne Whitmer non ha nascosto le sue ambizioni per una corsa alla Casa Bianca nel 2028: la vicepresidenza con Kamala Harris potrebbe essere il suo trampolino di lancio.

Infine la carta moderata con Mark Kelly, senatore dell’Arizona ed ex astronauta, ma soprattutto marito dell’ex deputata Gabby Gifford, promotrice dei controlli sulle armi dopo essere sopravvissuta a un attentato nel 2011 in cui morirono sei persone. Il suo sarebbe un modo per unire le due anime del partito, quella più “liberal” di Harris e quella più moderata. Sempre in ottica “voto moderato” va letto il nome di Roy Cooper, governatore del North Carolina e noto per aver lavorato anche con i Repubblicani su provvedimenti bipartisan, come l’espansione del Medicaid, il sistema di assistenza sanitaria per gli indigenti.

Please follow and like us:
Pin Share