Conferenza di pace per l’Ucraina, la dichiarazione finale: “Rispettare l’integrità territoriale di Kiev”. Ma in molti non firmano: tra loro sauditi, Brasile e India

RMAG news

Si è concluso il lavoro sul testo della dichiarazione finale che sarà adottata alla fine dei lavori alla Conferenza per la pace in Ucraina che si tiene in Svizzera. Lo ha detto nel corso di una diretta televisiva il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba. Il capo della diplomazia Ucraina ha ricordato che altri Paesi possono aderire al comunicato in seguito. “Il testo è equilibrato, sono state prese in considerazione tutte le nostre posizioni di principio su cui l’Ucraina ha insistito“, ha aggiunto il ministro.

Le parole del ministro degli Esteri Ucraino Kuleba

Come ha precisato Kuleba, i partecipanti al summit non hanno valutato piani di pace alternativi. Infine, il ministro ha anche ammesso che un giorno arriverà un momento in cui l’Ucraina dovrà parlare con la Russia, ma senza utilizzare “il linguaggio degli ultimatum“. La dichiarazione finale della Conferenza sulla pace in Ucraina tenuta ieri e oggi a Buergenstock, in Svizzera, dovrebbe vedere la firma di 85 dei circa 100 Stati e organizzazioni partecipanti. Lo riferisce l’emittente Svizzera “Rsi“.

Chi ha firmato e chi no: cosa dice la dichiarazione finale della Conferenza di Pace

I contenuti, precisa l’emittente, non sono ancora noti. Tra i firmatari non comparirebbe nessuno Stato facente parte dei Brics, gruppo composto da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti. “Nonostante i nostri diversi punti di vista, siamo riusciti a concordare una visione comune. Abbiamo esposto questa visione nel comunicato di Bürgenstock. Sono fiduciosa che ci impegneremo in questo processo anche dopo Bürgenstock, sapendo che la strada da percorrere è lunga e impegnativa“. Così la presidente Svizzera, Viola Amherd, a conclusione della due giorni di Conferenza per la pace in Ucraina tenutasi in Svizzera a Bürgenstock.