Contro il terrorismo di Hamas e Netanyahu, con il popolo palestinese: perché il governo ha vietato la manifestazione a Roma

RMAG news

Oggi a Roma scenderanno in piazza molte migliaia di persone. A difesa del popolo palestinese aggredito e sterminato dall’esercito israeliano. Il ministro dell’Interno, credo per semplici motivi di propaganda, ha proibito la manifestazione, che però – e il ministro lo sapeva bene – si svolgerà lo stesso. Speriamo che il corteo possa esprimere la sua forza e espandere il suo messaggio senza incidenti e senza violenze. Dipenderà in parte dai manifestanti, e dalla loro capacità di isolare, eventualmente, qualche frangia violenta, e dipenderà dalla polizia e dagli ordini che riceverà dal Viminale.

La manifestazione è stata vietata per ragioni ideologiche. È stata giudicata una manifestazione antisemita. Sulla base di una equazione che però non funziona: Pro-Palestina, dunque Anti-Israele, dunque Antisemita. Non c’è nulla di più fazioso e cinico di questa equazione. L’antisemitismo è una orribile malattia che spesso nella storia ha contagiato e travolto la borghesia europea. E portato a infamie su infamie, fino all’infamia più grande della storia che è la Shoah. La Shoah fu teorizzata, immaginata, realizzata e conclusa dalla crema della borghesia europea. Soprattutto dall’establishment politico ed intellettuale tedesco e anche italiano. Non dai palestinesi.

Ogni tanto, per fare polemica antipalestinese, si ricorda che il Gran Muftì di Gerusalemme ebbe simpatie naziste. E si sorvola sul fatto che non solo Mussolini, ma la grande intellettualità italiana sottoscrisse o comunque accettò senza fiatare le leggi razziali. Si sottrassero coraggiosamente solo i socialisti, i comunisti, e alcune frange esigue liberali e cattoliche. Se la manifestazione di oggi sarà quello che deve essere, e cioè una grande testimonianza di vicinanza e solidarietà col popolo palestinese, aggredito e ucciso dalla ferocia dell’azione terrorista del governo israeliano, sarà una buona cosa. Se invece prevarrà la minoranza che vorrebbe celebrare l’orrore del 7 ottobre sarà una cosa pessima. Il sette ottobre è stata compiuta la più orrenda azione terroristica di tutto il secolo. Contro gli ebrei. Superata, per crudeltà e oscenità, solo dalla reazione di Netanyahu.

Raramente nella storia un popolo si è trovato ad essere oppresso e sterminato da due terrorismi uguali e contrari. Le condizioni di vita del popolo della Palestina per questo sono terribili. Nessuno si schiera a sua difesa e si frappone tra il popolo e gli aggressori. Nessuno si batte per impedire che prosegua l’ecatombe dei bambini (ne sono stati già uccisi 11 mila, più che in qualunque altra guerra di questo secolo). L’Occidente se ne frega. O sta con Netanyahu, responsabile di una lunga teoria di crimini di guerra, o si defila distratto. Mentre in quelle terre è in corso una azione molto vicina al genocidio.

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