Cos’è la Fiera del libro di Francoforte, la Buchmesse: gli scrittori, il Paese Ospite, il programma 2024, il caso Saviano

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Non ci sarà Roberto Saviano. E non ci saranno neanche Paolo Giordano, Sandro Veronesi e Francesco Piccolo. Alla 76esima edizione della Buchmesse, la Fiera del libro di Francoforte, in Germania, l’Italia sarà il Paese Ospite d’Onore. La Fiera è considerata tra le più importanti nel settore al mondo, se non la più importante in assoluto. Francoforte è una capitale internazionale del libro, già in un senso storico e simbolico: fu nella città dell’Assia che nel 1455 furono messe in vendita le prime 180 copie della Bibbia di Gutenberg stampata a caratteri mobili. E già negli anni successivi cominciò a funzionare una fiera del libro. Le polemiche in Italia erano già cominciate l’anno scorso con l’affaire dell’ex commissario straordinario Riccardo Franco Levi.

L’edizione del 2024 si terrà dal 16 al 20 ottobre. La Fiera è stata fondata nel 1949 quando 205 tra editori, librai e stampatori si incontrarono nella chiesa di St. Paul, che nel 1849 aveva ospitato il Parlamento di Francoforte, il primo organo elettivo nella storia della Germania. Alla Fiera si incontrano tutti gli operatori del settore. Editori, agenti, giornalisti, traduttori. Per tre giorni l’ingresso è permesso soltanto a questi. Si incontrano, si confrontano, stringono accordi anche per pubblicazioni o traduzioni, o semplicemente si conoscono. L’accesso al pubblico è permesso nel fine settimana. Al momento il Presidente è Jürgen Boos.

Cos’è la Fiera del Libro di Francoforte

L’evento di Francoforte è considerato molto importante per le piccole case editrici. Ogni anno l’evento prevede un Paese Ospite d’Onore, cui vengono dedicati un padiglione e particolare attenzione durante gli eventi e gli approfondimenti della Fiera tramite una sorta di delegazione rappresentativa del panorama editoriale corrente tra generi, proposte, innovazioni, personalità. L’Italia non era ospite dal 1988, proprio l’anno in cui alla Buchmesse venne introdotta l’usanza con continuità annuale. Il padiglione italiano all’edizione 2024 è stato disegnato dall’architetto Stefano Boeri. Come tema è stato scelto “Radici nel futuro”. Al Paese Ospite sono dedicati anche incentivi per la traduzione di opere.

L’Italia Paese Ospite alla Buchmesse

Il commissario straordinario Mauro Mazza, designato dal governo su proposta della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non aveva incluso Saviano nella lista di autori italiani invitati. La lista era stata presentata martedì scorso. L’Italia organizzerà circa 60 eventi durante i cinque giorni di fiera. Mazza ha spiegato che Saviano non era stato invitato in quanto le scelte avrebbero privilegiato in questo caso “autori le cui opere fossero integralmente originali”.

L’Associazione Italiana Editori (AIE), che si è occupata di organizzare il programma e che ha scelto scrittori e scrittrici italiane per la Buchmesse con l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE-Agenzia), ha spiegato che la selezione doveva partire dalle proposte degli agenti letterari e che le richieste dovevano pervenire entro il 2023. E tra queste non ci sarebbe stata quella inerente a Saviano.

Perché Saviano non è stato invitato alla Fiera di Francoforte

Assenti all’evento anche Antonio Scurati, che secondo Mazza avrebbe declinato l’invito, e Alessandro Piperno. Giordano ha spiegato in un post sui social di aver rifiutato l’invito dopo aver saputo della mancata presenza di Saviano. “Purtroppo Roberto è diventato la cartina al tornasole di certi criteri politici di inclusione ed esclusione. Inaccettabili nella cultura”. Il riferimento è alla contrapposizione tra lo scrittore campano e il governo di centrodestra.

A rifiutare anche Veronesi, Piccolo e il poeta Franco Buffoni. Altri scrittori hanno annunciato la loro partecipazione pur mostrando solidarietà a Saviano, che infine sarà alla Buchmesse, invitato da Boos e da diverse associazioni del mondo editoriale tedesco come l’Associazione degli editori tedeschi, l’Associazione dei librai tedeschi e la tv di Stato ZDF. Il programma curato dagli Istituti Italiani di Cultura di Berlino e Colonia è già in parte presente sul sito dell’Istituto Italiano di Cultura di Berlino.