Cosenza calcio, la città chiede chiarezza

Cosenza calcio, la città chiede chiarezza

Il Quotidiano del Sud
Cosenza calcio, la città chiede chiarezza

La situazione del Cosenza Calcio diventa sempre più tesa con tante voci che chiedono chiarezza mentre gli steward scendono in piazza per reclamare gli stipendi

COSENZA – Rimane anche difficile darsi e dare una spiegazione a chi le chiede, ma quello che arriva in tutte le redazioni giornalistiche sono segnali e voci che non dicono bene per il Cosenza Calcio penalizzato di 4 punti dalla sentenza del Tribunale Federale. Saranno vere? Sono maldicenze? Qualcuna sarà vera e qualche altra senza fondamento ma tutte meriterebbero un approfondimento da parte della proprietà. Purtroppo, però, una è vera di certo. La società non ha pagato gli steward della passata stagione.

Molti di loro reclamano stipendi da ottobre 2023 a maggio 2024. Otto mesi senza stipendi e, per molti di loro, una famiglia da campare con questi soldi. Non cifre impossibili per una società di calcio professionistica, eppure è così, tanto che gli steward in oggetto si sono organizzati e mercoledì scenderanno in piazza per una protesta pacifica ma rumorosa per reclamare quanto loro dovuto. Chiedono il sostegno della città per un problema la cui soluzione è per loro di vitale importanza. Anche per far capire quello che hanno vissuto. Mercoledì 18, alle ore 17 partiranno da piazza Kennedy per percorrere la via Mazzini. Il tentativo è di alzare il coperchio del vaso di Pandora. Si vedrà cosa succederà, ma non è una bella immagine.
Intanto ci sono le reazioni e le opinioni di tifosi e politici/tifosi sulla penalizzazione e sulle tante voci che mettono ansia e preoccupazione. Eccole.

Giacomo Mancini, ex parlamentare: «Dispiace per la decisione della Corte Federale di Appello che ha confermato la penalizzazione di 4 punti. È un peccato perché gli errori amministrativi cancellano il buono risultati ottenuti dalla squadra sul campo. Leggo che Eugenio Guarascio ha intenzione di proporre ricorso al Collegio di Garanzia del Coni. Gli suggerisco, prima, di convocare una conferenza stampa per spiegare ai tifosi e alla piazza cosa realmente sia successo sulla vicenda dei mancati versamenti e cosa stia bollendo in pentola all’interno e intorno alla società.
I rumors fanno male al Cosenza. E trovo profondamente sbagliato che ad alimentarli sia addirittura chi rappresenta la città. Certo Guarascio dovrebbe cercare di creare un clima migliore intorno alla squadra. Magari chiamando vicino a sé un dirigente apprezzato dai tifosi che sappia essere punto di riferimento tra società e città. Sul campo la stagione è iniziata discretamente bene. A mio parere il Cosenza può contare su due figure di assoluto valore. La prima è quella del direttore generale Beppe Ursino. Dirigente di prim’ordine. Grande conoscitore di calcio. L’altra figura di rilievo è quella del mister. Massimiliano Alvini è un tecnico molto preparato. Per il futuro occorre essere fiduciosi».

Gianpaolo Chiappetta, ex consigliere regionale: «Non posso non fare mie le preoccupazioni che il Popolo rossoblu vive in questo particolare momento della vita calcistica dei nostri Lupi. Preoccupazioni, dettate dagli ultimi avvenimenti e non solo che, unite ad una sorta di “consegna del silenzio” che aleggia sulle vicende societarie, non possono non determinare un risveglio delle coscienze: SPORTIVE E NON!
Bene ha fatto il Sindaco della nostra Città a rappresentare nei giorni scorsi lo stato d’animo suo e degli sportivi cosentini su quanto sta accadendo, a mio parere riportando in superficie giustamente e correttamente anche l’umore della gente comune. Lo inviterei a proseguire sulla strada intrapresa, invitando chi di competenza a fornire tutti i chiarimenti necessari, atti a fugare ogni dubbio al riguardo: il Cosenza Calcio è patrimonio della Città e della intera provincia e tutto ciò che sta avvenendo ha urgente bisogno di una urgente ed adeguata informativa, sì da poter adottare i necessari ed opportuni correttivi».

Roberto Sacco, Consigliere comunale: «La vicenda del Cosenza calcio è diventato un vero caso e un grosso problema per tutta la tifoseria. Il direttore Ursino è cercato a “chi l’ha visto” nota trasmissione televisiva che cerca le persone scomparse. La penalizzazione è dovuta in maggior parte al documento falso inviato alla Covisoc e al non rispetto delle regole che la stessa Federazione ha imposto, quindi i punti non verranno mai restituiti. Sono anni di patimenti, ora basta, Cosenza merita rispetto».

Luigi Cosentini, conduttore televisivo: «Purtroppo 4 punti di penalizzazione confermati in appello sono una pesante mazzata che vanno ad inficiare quello di buono fatto dalla squadra. Non si vuole processare nessuno ma è del tutto evidente la responsabilità di Guarascio, quello che stupisce è il suo silenzio. Sarà difficile salvarci ma non abbiamo scelta, dobbiamo stare vicini alla squadra per un altro nuovo miracolo. La cosa grave è la preoccupazione del sindaco e della città sullo stato economico finanziario della società constatati gli innumerevoli problemi economici di quest’ultimo periodo. La preoccupazione di Caruso non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi».

Roberto Tuscolano, edicolante, persona che raccoglie gli umori di molti tifosi sulla piazza più importante della città: «Penso che la posizione attuale del Cosenza calcio sia molto difficile, addirittura quasi condannata dalle continue voci che vedono il nostro presidente braccato ed impossibilitato a muoversi liberamente. A me personalmente dispiace molto e mi auspico che tutte queste voci siano infondate e presto avremo una risposta o una reazione dalla società inspiegabilmente muta nelle voci di Del Vecchio e Ursino. Viviamo nell’incertezza ma questo non fermerà la nostra fede e la fiducia verso i ragazzi e mister Alvini».

Sergio Crocco, della Terra di Piero e storico tifoso del Cosenza. «Purtroppo sono difficoltà annunciate. Nonostante ogni anno il mercato del Cosenza si sia chiuso in attivo, tutti sappiamo che la gestione societaria è scellerata e carente di etica. Il nuovo ingresso nell’amministrazione ha peggiorato ancora di più le cose e rischia di darci il colpo finale. Il sindaco di Cosenza deve interessarsi subito della questione, prima che sia troppo tardi».

Antonio Palermo, già sindaco di Mendicino: «La conferma della penalizzazione dei quattro punti in classifica è stata l’ennesima doccia fredda. Se a ciò si aggiunge la ridda di voci che da giorni circolano sulla stampa di una situazione di difficoltà economica del Cosenza calcio si coglie il perché della paura di gran parte della tifoseria preoccupata, anzi terrorizzata, di assistere a un film già vissuto qualche lustro fa. Colpisce come in una situazione del genere, piena di dubbi, perplessità, e forse finanche di qualche illazione, il presidente e il direttore generale non sentano l’esigenza di convocare una conferenza stampa fiume e dare le risposte chiarificatrici ai tanti “si dice” che circolano sulle sorti rossoblu».

Sergio Nucci, già consigliere comunale di Cosenza. «Se è vero che tre indizi fanno una prova, come diceva Agata Christie, nel caso del patron del Cosenza Eugenio Guarascio gli indizi sono molti di più e comunque sufficienti a condannare il presidente alle indicibili pene che tanti tifosi in questi giorni gli augurano.
Perché il buon Guarascio estraneo a tutto quello che sta capitando di certo non lo è. Società condannata a quattro punti di penalizzazione per il mancato pagamento di IRPEF e INPS, squadra carente in settori chiave (difesa, centrocampo e attacco) conseguenza dell’ennesima campagna acquisti condotta al risparmio e destinata ad un cammino faticoso ed a volte impari, voci autorevoli (leggi Franz Caruso) che parlano di segnali preoccupanti, nonostante conti sempre in attivo grazie a contributi della Lega e cessione di pezzi pregiati (uno su tutti Tutino), sono tutte circostanze utili a dimostrare, se ancora ce ne fosse bisogno, che dietro quanto sta accadendo c’è solo Eugenio Guarascio.
Ci sarebbe da infischiarsene se non fosse che il Cosenza è la squadra che da decenni amiamo e per la quale ogni domenica (o sabato) continuiamo a soffrire. Soluzioni possibili a questo punto? Solo una: la verità su quello che sta succedendo. Ma chi può cercare di capire senza fronzoli o illazioni cosa si agita in casa Cosenza se non il Sindaco della città?».

Il Quotidiano del Sud.
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