Crisi all’ospedale di Cosenza: è il giorno del sit-in

Crisi all’ospedale di Cosenza: è il giorno del sit-in

Il Quotidiano del Sud
Crisi all’ospedale di Cosenza: è il giorno del sit-in

COSENZA – È il giorno della grande protesta a sostegno dell’ospedale di Cosenza. Dalle 10 è in programma un sit-in promosso dal Partito democratico della città e indetto nei giorni in cui l’Annunziata si ‘destreggiava’ tra locali allagati e dimissioni di primari. «Sarà l’occasione propizia per assumere una collettiva presa di posizione, capace di intercettare e interpretare il comune sentire dell’opinione pubblica, seriamente preoccupata e indignata, ma, altrettanto, seriamente protesa a pretendere una tempestiva e radicale inversione di tendenza, partendo dall’immediata attivazione dei 300 posti letto rimasti ancora disattivati» spiegava la segretaria del circolo dem Rosi Caligiuri, che annunciava anche la possibilità di avviare una class action contro governo e giunta regionale. Di sicuro, contestualmente al sit-in di oggi, il Pd avvierà anche una raccolta firme per chiedere, con petizione popolare, la riqualificazione dell’Annunziata e l’immediata realizzazione del nuovo ospedale.
Un’iniziativa – quella del sit-in – che oggi, dall’opposizione, il senatore Alfredo Antoniozzi (FdI) giudica legittima, ma politicamente sbagliata. «Il sit in del Pd dinanzi all’ospedale di Cosenza è una manifestazione democratica e legittima e come tale è compito di chi governa tenerne sempre conto – afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi – Tuttavia ritengo che sia una mossa sbagliata perché sulla sanità ci vuole collaborazione istituzionale e condivisione e perché il grande vulnus si è consumato in quel lungo e infruttuoso periodo di commissariamento esterno che ha visto protagonista anche il Pd .Semmai credo che il Pd debba impegnarsi insieme a noi per dire che si deve porre fine al commissariamento, cosa peraltro richiesta anche da Occhiuto, e andare alla gestione ordinaria. È una cosa che ribadisco al segretario regionale Irto – dice Antoniozzi – perché il commissariamento non ha più senso e bisogna che la sanità torni a essere gestita con una collegialità ordinaria. Il Pd deve fare autocritica sul quinquennio in cui ha governato e nel quale Renzi, Gentiloni e Conte se ne sono infischiati della Calabria».
Non si fa attendere la replica del Pd. «Con l’attuale gestione commissariale è stato raggiunto un livello di crisi che non ha mai conosciuto prima la sanità calabrese, neanche prima dell’avvento del commissariamento» ribatte Carlo Guccione, membro della direzione nazionale del Pd. «Allora bene la cooperazione istituzionale sui temi della salute ma a condizione che Occhiuto si dimetta subito da commissario e chieda al Governo Meloni di farsi carico dell’intero ripianamento del debito pregresso, che ormai dopo quindici anni è da ascrivere alla responsabilità dei commissari. Questa è la prima condizione, se non altro perché i calabresi possano non più pagare le tasse più alte d’Italia con la beffa del servizio sanitario peggiore del Paese. Sarebbe questa una misura possibile, anche perché il Governo Prodi l’ha già attuata, a suo tempo, più volte verso altre Regioni – prosegue Guccione – Ciò consentirebbe, inoltre, il superamento di ogni vincolo che oggi blocca le azioni di adeguamento degli organici e, persino, gli investimenti per la modernizzazione e la riqualificazione delle strutture ospedaliere e territoriali. E poi, è così che si potrebbe porre fine alla fuga delle competenze. A questo proposito non si può mettere la polvere sotto il tappeto. O addirittura negare il problema come ha fatto l’azienda ospedaliera di Cosenza sul caso delle dimissioni del primario Alfredo Zanolini. Infine, mi permetto di dare un suggerimento all’onorevole Antioniozzi: potrebbe farsi lui, prima di altri, a denunciare in parlamento il fallimento del regionalismo nella gestione della sanità. Il dato è ormai generale; non riguarda solo alcune regioni del Sud».

Il Quotidiano del Sud.
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