Di Canio contro Leao e Theo, lo sfogo contro i due milanisti “ribelli”: il portoghese risponde con la foto del saluto romano

Di Canio contro Leao e Theo, lo sfogo contro i due milanisti “ribelli”: il portoghese risponde con la foto del saluto romano

L’inizio di stagione del Milan in Serie A fa rima con delusione e polemiche. Le prime causate dall’andamento per ora tremendo del club rossonero, che con la nuova guida portoghese in panchina di Paulo Fonseca ha racimolato due punti in tre partite, i pareggi con Torino e Lazio e la sconfitta a Parma; le seconde dal clamoroso “ammutinamento” avvenuto sabato sera, 31 agosto, durante Lazio-Milan.

Durante il “cooling break” avvenuto alla metà del secondo tempo, momento in cui la partita si interrompe per concedere un paio di minuti di ristoro ai calciatori per il gran caldo, tutta la squadra rossoneri si avvicina alla panchina per una pausa e per avere nuove indicazioni da Fonseca.

Theo Hernandez e Rafael Leao, entrambi partiti dalla panchina dopo la prestazione a dir poco incolore del ‘Tardini’ di Parma, dove in particolare il terzino francese è stato autore di una prova largamente insufficiente, restano isolati: i due infatti non si avvicinano, restano dalla parte opposta del campo ignorando anche l’invito del compagno Tammy Abraham a raggiungerli.

Al termine del match sia Theo Hernandez che il club minimizzano, il francese che lo scorso anno ha più volte indossato la fascia di capitano usa la scusa della “assenza di sete” per giustificare l’accaduto e la società sceglie di non prendere provvedimenti nei loro confronti.

Alla morbidezza del Milan ha risposto, con i suoi soliti toni, Paolo Di Canio. L’ex capitano della Lazio e oggi tra gli opinionisti di Sky Sport, è noto per non avere peli sulla lingua. Così domenica sera, durante la trasmissione Sky Calcio Club, non le ha mandate a dire nei confronti dei due rossoneri.

Un Di Canio MAGISTRALE (cosa mi tocca dire) demolisce Theo e Leao con una sottile similitudine sul calcetto al dopolavoro

pic.twitter.com/Ri8O6kWaeA

— Vincenzo Iraniano (@soralhellas) September 1, 2024

“Se una cosa del genere succede al dopolavoro, anche con i miei amici che stiamo ca……o e stiamo lì a giocare, se uno si mette lì con la pancia in disparte io gli dico: “ao che stai facendo ma vieni qua tra di noi”. Adesso non voglio fare populismo, ma questa cosa è una vergogna. Il capitano si mette là a parlottare. È delegittimazione! Ai miei tempi li avrebbero attaccati al muro con i cazzottoni. Ma veramente, che state facendo? Il mister, i compagni di squadra si sentono declassati da quell’atteggiamento”, l’invettiva senza mezzi termini dell’ex bandiera della Lazio.

Tutto finito? Neanche per idea. Nel pomeriggio di lunedì 2 agosto arriva la risposta, altrettanto piccata, di uno dei due protagonisti dell’invettiva. È Rafael Leao, il numero 10 portoghese del Milan, a passare al contrattacco.

Su X, l’ex Twitter, l’ala sinistra rossonera pubblica il famoso gesto del “saluto romano” che Di Canio fece il 6 gennaio 2005 sotto la Curva Nord della Lazio, durante il sentito derby della capitale con la Roma, quando Di Canio non faceva mistero della sua fede fascista.

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