Dimissioni irrevocabili di Sangiuliano: finisce il caso Boccia, chi sarà il ministro successore nel governo Meloni

RMAG news

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha presentato le sue dimissioni: dimissioni irrevocabili comunicate in una lettera alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La stessa premier cui due sere fa, in un’intervista in esclusiva concessa al TG1 sul caso Boccia che lo aveva visto coinvolto, aveva chiesto scusa.  “Al momento il Presidente del Consiglio mi ha detto di andare avanti e di chiarire bene, in punto di verità. Mi ha detto: sii sempre sincero e dì sempre la verità”. Non è bastato, il ministro aveva le ore contate. Ormai da giorni era scattato il toto-nomi sul successore alla poltrona del Collegio Romano.

Soltanto verso le 16:00 di oggi il ministro aveva pubblicato una nota in cui si era detto “lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda” per avere “la possibilità di dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia”. Poco più di un’ora dopo la lettera con le dimissioni irrevocabili e una lettera di ringraziamento a Meloni “per avermi difeso con decisione e per l’affetto”. Sangiuliano ha aggiunto nella stessa che “il lavoro non può essere mangiato dal gossip” e si è detto “fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali”.

Il caso Maria Rosaria Boccia

Ad agosto è esploso il caso dell’imprenditrice di Pompei, Maria Rosaria Boccia, vista spesso al seguito del ministro. La stessa che aveva annunciato sui social la sua nomina a Consigliera per i Grandi Eventi, tra cui il G7 dei ministri della Cultura in programma proprio a Pompei a fine settembre. Il ministero aveva smentito la nomina, che in effetti non è stata ratificata. Si poneva tuttavia il punto delle spese e delle comunicazioni di Boccia con il ministero.

Sangiuliano, nella sua difesa in prima serata sul servizio pubblico, aveva dichiarato di non aver speso un euro pubblico per Boccia mostrando le ricevute di alcuni biglietti aerei. “Io non sono assolutamente ricattabile, io ho dimostrato di non aver utilizzato denaro pubblico. Mi sembrerebbe strano che qualcuno pensasse di aprire un’inchiesta su relazioni private e relazioni personali che sul piano della morale possono essere censurabili ma non vedo profili giuridici”. Sangiuliano aveva anche parlato di un rapporto sentimentale, affettivo, con Boccia.

L’imprenditrice ha passato gli ultimi giorni a rispondere colpo su colpo alle esternazioni del ministro e del ministero tramite i suoi profili social. Il caso è diventato una telenovela a puntate. “Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe. Lo accompagnavo da consigliera per i grandi eventi – ha detto in una lunga intervista rilasciata a La Stampa – ho sempre saputo che pagava il Ministero, come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria”. Questa sera sarà ospite a In Onda, su La7.

Le dimissioni di Sangiuliano

Sangiuliano nella sua nota di dimissioni non si risparmia la parte della vittima: parla di una decisione maturata “in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico”. Ha parlato di necessità di dimissioni, ha rivendicato alcuni risultati a suo dire raggiunti tra musei, mostre e cinema. “Questo la voro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare”.

“Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”. Il ministro non ha dimostrato quasi due anni di gaffe dalla nomina. Dal “proverò a leggerli” al Premio Strega al Times Square a Londra, da Galileo Galilei nato prima di Cristoforo Colombo al caso del social media manager.

Chi sarà il successore di Sangiuliano come ministro della Cultura

Le dimissioni di Sangiuliano sembravano da giorni ormai soltanto una questione di tempo. E da giorni tra corridoi e media era scattato il toto-nomi per il successore del giornalista e scrittore. Soprattutto quattro i nomi emersi in questi giorni. Quello di Alessandro Giuli, giornalista presidente della Fondazione Maxxi, è quello dato in pole position. E quindi quelli di Giordano Bruno Guerri, Giampaolo Rossi e Pietrangelo Buttafuoco. Pochi minuti dopo la notizia delle dimissioni di Sangiuliano, quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che questo pomeriggio, al Palazzo del Quirinale ha ricevuto, la premier Meloni per la firma del decreto per accettare le dimissioni e su proposta del Presidente del Consiglio è stato nominato Ministro della cultura, Alessandro Giuli. La cerimonia del giuramento del nuovo Ministro avrà luogo questa sera al Quirinale alle ore 19:00.

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