Domenico Tedesco, chi è il CT cosentino del Belgio nato a Rossano e cresciuto in Sila

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Domenico Tedesco è il calabrese che non ti aspetti. Molte sono le storie delle famiglie meridionali che in cerca di fortuna hanno deciso si “emigrare” negli anni ’80. Anni in cui le mete più gettonate erano le città del nord Italia, da Milano a Torino passando per Bologna, un triangolo ben noto ai meridionali, ma anche stati esteri come Germania, Olanda e Belgio. E anche i calabresi sono “emigrati” in quegli anni e ogni paesino ha sempre avuto le sue mete preferite. Quelli della zona Jonica hanno sempre preferito andare oltre le Alpi e stabilirsi in cittadine tedesche, olandesi e belghe alla ricerca di un futuro migliore.

L’INFANZIA DI DOMENICO TEDESCO IN SILA

Questo è il background dove nasce Domenico Tedesco di Rossano ma che poi va a vivere a Bocchigliero, paesino immerso nella Sila a 800 metri di altitudine. Già dalla fine dell’800 e inizio ‘900 il paesino silano fu vittima di quell’emigrazione verso le Americhe dal 2005 ben documentata da uno splendido museo, La Nave della Sila, che si trova a Camigliatello Silano progettato e gestito dalla Fondazione Napoli Novantanove, creata dalla famiglia Barracco, e ospitato nel Parco Old Calabria. Negli anni ’70 e ’80 in queste terre prese piede il fenomeno dell’emigrazione stagionale verso la Germania, principalmente degli uomini che nei periodi invernali migravano lasciando le famiglie nei pasi d’origine per poi rientrare nei mesi estivi. Oggi Bocchigliero la città di Tedesco conta appena 1.000 residenti. Il calabrese, Commissario Tecnico della nazionale del Belgio, in Calabria ci è rimasto fino all’età di 2 anni per trasferirsi poi in Germania. Il cognome Tedesco, come un destino già segnato, e anche il Sud come stile di vita. La meta scelta dalla famiglia Tedesco: Aichwald, nel sud della Germania e nel distretto di Stoccarda.

IL TRASFERIMENTO IN GERMANIA

Chi non ricorda il bomber dello Stoccarda negli anni ’80: Maurizio Gaudino con una storia simile ma di origini campane. Il calcio è sempre stato nei pensieri di Domenico Tedesco fin da piccolo con i primi calci ad un pallone ma non con grandi risultati, giocando solo nei campionati di dilettanti. Eppure erano subito chiare le caratteristiche di allenatore e leader dello spogliatoio con la sua prima esperienza come allenatore e giocatore nella squadra della cittadina tedesca. Il salto di qualità arriva con lo Stoccarda che “adotta” Domenico e la sua famiglia.

LA CARRIERA DI DOMENICO TEDESCO

Dal 2008 per ben 8 anni tanta gavetta con le giovanili, l’under 17 imparando il mestiere di allenatore da Thomas Schneider. Eppure non era ancora diventato il suo lavoro principale e si divideva come responsabile della qualità della Daimler. Inizia a diventare l’unico lavoro del “calabrese” nell’Hoffeneim nel 2015, quando prende le redini dell’under 17 e 19. La definitiva svolta professionale arriva il 9 giugno del 2017 quando a 31 anni diventa il più giovane allenatore dello Shalke 04. Per Domenico iniziamo ad arrivare successi su successi, il secondo posto in Bundesliga, l’esordio in Champions League. Poi l’esperienza in Russia con lo Spartak Mosca. e il secondo posto della stagione 2020/2021. Dopo il subentro al Lipsia con la vittoria della Coppa di Germania, primo trofeo in bacheca nella storia del club, nel febbraio del 2023 arriva il ruolo di commissario tecnico della nazionale belga con contratto prolungato fino al 2026. Un “calabrese” con un cognome alla conquista dell’Europa nonostante la falsa partenza con la Slovacchia.