È morto Kris Kristofferson: leggenda della musica country, discepolo di Jonny Cash e attore a Hollywood

RMAG news

Si è spenta la stella del country, vera e propria leggenda americana, Kris Kristofferson. Aveva 88 anni, si era ritirato da tempo. È morto a Maui, alle Hawaii. Oltre a diventare un gigante del genere di musica statunitense per eccellenza, era diventato anche un volto del cinema. Aveva sempre chiesto che sulla sua lapide venissero incise le parole di Leonard Cohen: “Come un uccello sul filo, come un ubriaco in un coro di mezzanotte, ho cercato a modo mio di essere libero”.

Era nato in Texas nel 1936. Prima della musica la carriera da militare, pilota nell’esercito. Leggenda narra che volle impressionare Jonny Cash, uno dei suoi miti, atterrando con l’elicottero nel giardino della sua villa per fargli ascoltare le sue composizioni. Quello che è certo è che il “Man in Black” volle registrare Sunday Mornin’ Comin’ Down e da quel momento esplose la carriera di Kristofferson.

Il suo album eponimo uscì nel 1970. All’interno anche Me & Bobby McGee che fu re-interpretata da tanti altri, tra cui Janis Joplin. In tutto ventisei album, centinaia di canzoni, 18 i dischi in studio. E una carriera tra alti e bassi, segnata anche da anni provati dall’alcolismo. Il suo volto espressivo era tornato utile anche al cinema, recitando per registi di alto livello come Michael Cimino, I cancelli del cielo, Sam Peckinpah, Pat Garret e Billy Kid, Martin Scorsese, Alice non abita più qui. Frank Pierson lo volle nel suo È nata una stella, prequel del film con Lady Gaga e Bryan Cooper, al fianco di Barbra Streisand.

Kristofferson diede al country un’aura diversa del carattere bianco e provinciale e di destra. Con Johnny Cash e Willie Nelson fondò gli Highwaymen. Si sposò tre volte ed ebbe otto figli. Con Frances “Fran” Mavia Beer sua prima moglie, ebbe due figli. Un altro figlio con Rita Coolidge e infine altri cinque Lisa Meyers, con la quale visse a lungo a Malibu, in California.

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