Elezioni in Francia 2024, i sondaggi e l’affluenza: gli exit poll e i primi risultati. I candidati, quando si vota e gli orari di apertura dei seggi

RMAG news

Seggi chiusi in Francia. Gli exit poll hanno già dato una prima idea di risultato: secondo le stime la destra del Rassemblement National è data al 33%, il Nouveau Front Populaire, ovvero l’unità della Gauche, ovvero delle sinistre, al 28,50% e i ‘macroniani‘ di Ensemble al 22%. È la prima volta che l’estrema destra è primo partito in Parlamento. Rn, con questo risultato, può ottenere tra i 160 e i 300 seggi. Il Nfp ed Ensamble, rispettivamente dai 115 ai 145 e dai 90 ai 120 seggi. In totale i parlamentari, eletti nei corrispondenti seggi uninominali, sono 577. I Repubblicani che alla fine, dopo le furiose polemiche delle ultime settimane, non hanno stretto nessuna alleanza con il partito di Marine Le Pen, si sono attestati – invece – intorno al 10%.

Elezioni legislative in Francia

Aperti dalle ore 8 i seggi elettorali in Francia per il primo turno delle elezioni legislative. Saranno circa 49 milioni gli elettori sono chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni legislative in 577 collegi elettorali. I francesi potranno votare fino alle 18:00 o alle 20:00 nelle grandi città, quando emergeranno i primi risultati di questo voto carico di suspense che potrebbe scuotere il panorama politico e aprire la strada alla conquista del potere dell’estrema destra. Si prevede una partecipazione elevata: l’affluenza potrebbe attestarsi intorno al 67% degli iscritti alle liste elettorali, ben superiore al 47,51% del primo turno delle elezioni legislative del 2022. Infatti, l’affluenza in Francia per il primo turno delle legislative sfiora il 60% (59,39%) alle 17, registrando 20 punti in più rispetto alla stessa ora delle legislative 2022. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno.

Elezioni in Francia 2024: gli exit poll e i primi risultati

A contrapporsi il 28enne Jordan Bardella del Rassemblement National, Jean-Luc Melenchon del Nouveau Front Populaire e Gabriel Attal, l’attuale premier scelto da Macron. Il partito di estrema destra Rassemblement National è in testa ai sondaggi, che lo danno tra il 34% e il 37% delle intenzioni di voto, con la prospettiva senza precedenti di ottenere la maggioranza relativa o assoluta la sera del secondo turno del 7 luglio. Sempre secondo i sondaggi, il Nouveau Front Populaire è dato tra il 27,5% e il 29%, mentre quello di Macron è relegato a circa il 20%-21% delle intenzioni di voto. Se Jordan Bardella dovesse diventare Primo Ministro, sarebbe la prima volta dalla Seconda guerra mondiale che un governo di estrema destra guiderebbe la Francia. Il presidente del Rn ha però avvertito che accetterà la carica solo se il suo partito avrà la maggioranza assoluta. In caso contrario, c’è il rischio concreto di un’Assemblea bloccata, senza possibilità di alleanza tra schieramenti fortemente polarizzati: uno scenario che farebbe precipitare la Francia nell’incertezza.

I sondaggi e l’affluenza

In base alle previsioni del canale tv francese Lci l’affluenza alle 20 per queste legislative anticipate in Francia sarà del 69 per cento. Di poco differente la previsione di Elabe/BfmTv: 69,5 per cento. In sostanza i diversi canali tv si aspettano un partecipazione che sfiori il 70 per cento, dopo che sia alle 12 che alle 17 i numeri hanno indicato dei record. I primi risultati ufficiali saranno diffusi a partire dalle 20, quando chiudono gli ultimi seggi elettorali. In origine, i francesi non dovevano tornare alle urne prima del 2026, durante le elezioni comunali. E le prossime elezioni legislative non avrebbero dovuto svolgersi fino al 2027, dopo le prossime elezioni presidenziali. Ma domenica 9 giugno, subito dopo la grande vittoria della lista del Rassemblement National di Jordan Bardella alle elezioni europee, Emmanuel Macron ha deciso di sciogliere l’Assemblea nazionale.

I candidati

Questo scioglimento pone fine anticipatamente al mandato di tutti i 577 deputati. E provoca nuove elezioni legislative anticipate. I francesi sono quindi chiamati alle urne il 30 giugno e il 7 luglio per rinnovare l’Assemblea ed eleggere i propri rappresentanti. Senza scioglimento, i 577 deputati, eletti inizialmente nel 2022, avrebbero dovuto restare in carica fino al 2027. Quelli eletti il 7 luglio resteranno in carica fino al 2029. Il loro mandato durerà altri 5 anni, a meno che non si verifichi prima un nuovo scioglimento.