Emergenza treni in Calabria, primo giorno di blocco ed è caos

Emergenza treni in Calabria, primo giorno di blocco ed è caos

Il Quotidiano del Sud
Emergenza treni in Calabria, primo giorno di blocco ed è caos

E’ una vera e propria emergenza quella dei treni in Calabria a causa del blocco che ha preso il via da neanche un giorno ed ha già creato caos

COSENZA – Il blocco della circolazione ferroviaria in Calabria e per tutto il Sud sarebbe dovuto iniziare solo dalle 22 di ieri sera 22 luglio 2024, ma già durante il corso della giornata i viaggiatori hanno incontrato i medesimi disagi che dal 9 luglio stanno compromettendo gli spostamenti e si ripetono con costanza.
Cancellazioni, rimodulazioni delle corse e ritardi (persino di 120 minuti) si stanno verificando da settimane a causa dello svio di un treno merci nella stazione di Centola; tuttavia, quello iniziato ieri e che avrà fine gradualmente solo nella giornata di venerdì 26, è un vero e proprio blocco totale della circolazione. La sospensione del servizio si è resa necessaria al fine di rimuovere i vagoni adagiati sulla banchina, condurre le indagini e ripristinale la linea ferrata.

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Alcuni passeggeri, ieri, hanno lamentato anche una maggiore difficoltà a reperire informazioni certe. Coloro, infatti, che non hanno potuto consultare le mail di avviso di Trenitalia e hanno utilizzato la sezione infomobilità del sito e della app hanno trovato notizie contraddittorie o non aggiornate. Si leggeva, ad esempio, che l’Intercity 555 in partenza da Roma Termini alle 14 e 26 e diretto a Reggio Calabria Centrale avrebbe terminato la sua corsa a Napoli Centrale e che i passeggeri avrebbero potuto proseguire il viaggio con il treno 553 proveniente da Roma delle 12 e 26, quindi con quello partito circa due ore prima.

A fornire informazioni più aggiornate, i call center di Trenitalia. Questi, tuttavia, congestionati dall’intenso traffico telefonico, hanno richiesto un lungo tempo di attesa prima di offrire una risposta e molti viaggiatori in cerca di chiarimenti sono stati costretti a ripetere più volte l’operazione a causa delle linee che cadevano di frequente.
Dopo le prime attenzioni riservate all’emergenza da parte della politica regionale, ieri, si è espresso con una nota congiunta anche il Movimento 5 Stelle Calabria che riprendendo le medesime posizioni della Cisl ha affermato che l’episodio campano «ha messo in luce tutta la fragilità del sistema ferroviario calabrese e del Sud in generale».

«Questo evento accade nel periodo di maggior flusso turistico per la nostra regione e dimostra che la Calabria – spiega il consigliere regionale dei pentastellati, Davide Tavernise – è già tagliata fuori dal sistema nazionale del trasporto su ferro, per non parlare di quello europeo, e anche senza immaginare scenari catastrofici basta veramente poco per isolarla completamente». E aggiungono dal M5S: «In questo contesto risulta incomprensibile la volontà del governo di buttare milioni di euro a mare per il Ponte sullo Stretto di Messina. Opera tanto dispendiosa quanto inutile, considerando il deserto infrastrutturale che contraddistingue la nostra regione».

Nell’esprimere preoccupazione per il blocco del progetto dell’Alta velocità Praia a Mare-Tarsia aggiungono «Non ci meravigliamo quindi se la nostra regione risulta sempre nelle ultime posizioni in Italia per flussi turistici».
Sul turismo e sulla linea Praia-Tarsia ritorna anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, che la reputa «l’unica possibilità di infrastrutturare una regione ancora con livelli di servizio da dopo guerra. – e ribadisce – Rinunciare al nodo di Tarsia significa rinunciare all’Alta velocità in Calabria. Serve visione, rilanciare l’economia del territorio significa prima di tutto infrastrutturare più aree e più potenziali economie possibili».

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