Fa il segno della X mas alla Camera, espulso deputato Furgiuele

Fa il segno della X mas alla Camera, espulso deputato Furgiuele

Il Quotidiano del Sud
Fa il segno della X mas alla Camera, espulso deputato Furgiuele

Il deputato leghista calabrese Domenico Furgiuele allontanato dall’Aula della Camera dopo aver fatto il segno della X Mas in risposta all’opposizione

ROMA – Il deputato lametino della Lega Domenico Furgiuele è stato espulso dall’aula di Montecitorio, nella seduta di ieri, per aver fatto il segno della Decima Mas, che ha una forte connotazione storica, rivolto alle opposizioni, mentre si stava discutendo il disegno di legge sull’Autonomia differenziata.

Il gesto del parlamentare leghista non è passato inosservato e la tensione ha portato ad un clima incandescente, degenerato anche con scontri fisici tra parlamentari, tanto che immediata è stata la decisione del presidente della Camera Lorenzo Fontana di sospendere la seduta. Alla ripresa Fontana, dopo aver verificato le immagini con il gesto di Furgiuele ha espulso il deputato leghista dal Parlamento.

FORGIUELE E IL SEGNO DELLA X MAS ALLA CAMERA, LE GIUSTIFICAZIONI DEL PARLAMENTARE

Il deputato lametino si è giustificato osservando che «da due giorni le opposizioni hanno vomitato una valanga di fake news rispetto a quello che è il valore intrinseco del provvedimento (l’autonomia differenziata ndr), dimostrando così poco coraggio verso un provvedimento che sancisce la responsabilità delle persone e dei territori. Oggi hanno continuato a provocare – ha continuato Furgiuele – prima con insulti, poi con le solite bugie, poi mettendosi in piedi, cantando canzoni nell’emiciclo e surclassando le nostre voci. Così ho reagito esprimendo il mio dissenso su una canzone che non riconosco “Bella Ciao”, ho incrociato le mani per fare una cosa in senso negativo, per esprimere la mia disapprovazione».

La scelta del presidente Fontana era determinata a mantenere la disciplina e l’autorità del ruolo presidenziale nel parlamento, ma anche, secondo alcuni, per fermare sul nascere eventuali accuse di permissività e di imparzialità nei confronti di comportamenti estremisti all’interno del proprio partito. Il procedimento di autonomia differenziata mira a ricreare un nuovo equilibrio tra lo stato centrale e le regioni, assegnando loro nuovi poteri. Argomenti considerati divisivi e capaci di fomentare un clima teso tra i partiti.

Il Quotidiano del Sud.
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