Fondazione AN, non solo Acca Larenzia: i soldi della “cassaforte” dell’ex Msi anche a chi denunciò Conte e Speranza sul Covid

RMAG news

Non solo i soldi destinati alle associazioni di estrema destra come contributo all’acquisto dall’Inail della storica sede del Movimento Sociale Italiano di via Acca Larenzia, nel quartiere Appio Tuscolano di Roma dove il 7 gennaio del 1978 furono uccisi in un agguato i militanti neofascisti Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni.

La Fondazione AN, organismo voluto dagli eredi politici di Giorgio Almirante per gestire il patrimonio immobiliare e culturale dell’ex Msi e che vede oggi al suo interno pezzi importantissimi di Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni (tra i componenti del consiglio di amministrazione c’è anche la sorella Arianna Meloni e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli) avrebbe finanziato anche le associazioni che hanno denunciato l’ex premier Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza durante la pandemia di Covid-19.

I finanziamenti di Fondazione AN all’associazione che denunciò Conte e Speranza

A scriverne è Repubblica, che rivela come la Fondazione nel 2021 abbia finanziato con 25mila euro l’associazione “Sereni, vittime del Covid”. Dagli esposti di quest’ultima sono nate le indagini della Procura di Bergamo nei confronti di Conte e Speranza, inchieste archiviate ma che politicamente e mediaticamente hanno provocato non pochi problemi ai due, anche perché strenuamente cavalcate proprio dalla destra all’epoca all’opposizione, con Fratelli d’Italia in testa.

All’epoca, spiega Repubblica, nel CdA della Fondazione sedevano il ministro Francesco Lollobrigida, il viceministro Edmondo Cirielli e il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Cos’è l’associazione “Sereni, vittime del Covid”

Sul sito dell’associazione si legge che questa è stata costituita il 5 dicembre 2021 in provincia di Bergamo “come naturale evoluzione del Gruppo denominato “Sereni”, nato nel maggio del 2020”. Presidente è Cassandra Locati, insegnante bergamasca, che all’epoca “aprì un blog per raccogliere il dolore e le testimonianze di chi come lei, aveva perso un proprio caro durante la prima ondata della pandemia da SarsCov2”.

L’associazione sottolinea poi come “tra le iniziative che ci hanno permesso di dare il nostro contributo alla giustizia e di promuovere il nostro nome in tutta Italia, la partecipazione alla storica inchiesta per epidemia colposa della Procura di Bergamo con il deposito dei nostri esposti”.

Le interrogazioni in Parlamento sul caso

Quanto rivelato da Repubblica basta per alzare un polverone. Il Partito Democratico, tramite la senatrice Sandra Zampa, capogruppo dei dem in commissione Affari sociali, chiede alla premier Meloni di spiegare in Parlamento anche questo finanziamento della Fondazione: “Quei soldi servivano a pagare le spese legali dell’esposto? Non sarà per caso che alla luce del fallimento dell’iniziativa giudiziaria si è voluto istituire la commissione parlamentare Covid con la finalità di raggiungere gli obiettivi che in tribunale non si sono potuti ottenere?”.

Richiesta simile arriva dai 5 Stelle Andrea Quartini, Marianna Ricciardi, Gilda Sportiello e Carmen Di Lauro: “Pretendiamo risposte chiare e nella sede formale del Parlamento. Troviamo gravissimo il sostegno fornito all’associazione ‘Sereni, vittime del Covid’ con un versamento da 25mila euro. Proprio dagli esposti di quell’associazione è partita l’indagine della procura di Bergamo contro l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte e contro l’allora ministro della Salute Roberto Speranza. Quell’indagine è stata poi archiviata ma è stata strumentalmente utilizzata dalle destre in campagna elettorale e per giustificare l’istituzione della Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid, con il solo scopo di minacciare e colpire le opposizioni che oggi siedono in Parlamento”.

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