Fondazione Maxxi: Raffaella Docimo rinuncia alla Presidenza, verso l’incarico a Maria Bruni

RMAG news

Secondo quanto scrive Dagospia Raffaella Docimo avrebbe intenzione di declinare l’incarico di Presidente della Fondazione Maxxi di Roma, dopo le dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la nomina a ministro di Alessandro Giuli, il giornalista presidente della Fondazione dal dicembre 2022. E secondo quanto si legge sarebbe un’altra conseguenza delle dichiarazioni di Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice di Pompei per diversi incontri nell’entourage del ministro che quando ha annunciato la sua nomina a “Consigliera per i Grandi Eventi” ha fatto esplodere il caso dell’estate.

Docimo è docente di Odontoiatria pediatrica all’Università Tor Vergata di Roma, amica di Sangiuliano, membro più longevo all’interno del Consiglio della Fondazione, candidata per Fratelli d’Italia alle ultime elezioni europee nel collegio Italia Meridionale, non eletta. Pochi dubbi, nei giorni scorsi, sul suo nome come consigliera destinata alla Presidenza quantomeno fino alla scelta di un nuovo profilo. Più tecnico o manageriale, era ancora tutto da decidere. La Fondazione al momento non ha commentato. Non ha confermato né ha smentito. Anche Il Corriere della Sera sembra piuttosto sicuro del passo indietro.

“Questo curriculum mi sembra adatto alla carica …”, aveva ironizzato Boccia sui social sulla notizia di Docimo Presidente. Secondo alcune ricostruzioni sarebbe stata proprio la consigliera e presentare a Sangiuliano, con cui si conosce dai tempi del liceo a Napoli, l’imprenditrice di Pompei. Docimo avrebbe deciso allora di rinunciare all’incarico che potrebbe andare a questo punto a Maria Bruni, membro del Consiglio della Fondazione, capo ufficio stampa dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia e già assessore alla Cultura del comune di Frascati.

Appena qualche giorno fa AdnKronos faceva alcuni nomi per la presidenza, come quello di Umberto Croppi, Ex assessore capitolino alla Cultura della Giunta Alemanno ed ex presidente della Quadriennale di Roma fino al 2023, o quello di Angelo Crespi, direttore della Pinacoteca di Brera, docente e manager culturale di lungo corso. Non sono esclusi Vittorio Sgarbi e Giampaolo Rossi.

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