G7 in Puglia, e intanto a Gaza 3mila bambini muoiono di fame

RMAG news

In Puglia i capi dei sette paesi occidentali più ricchi del mondo stanno discutendo del nostro futuro. Non del futuro di noi italiani, o dei francesi, o degli americani. Del futuro di noi unanimità. Non so a quale titolo abbiano aperto questa discussione a sette. I paesi, nel mondo, sono circa 200. Duecento paesi sovrani. 193 di questi paesi non sono invitati al G7. Perché sette paesi si arrogano il diritto di decidere per tutti? Perché le loro rappresentanze e i loro governi sono eletti democraticamente? Beh, anche in molti altri paesi c’è democrazia.

Perché sono molto popolosi? No: in questi paesi vive circa un miliardo di persone, che sono solo un ottavo della popolazione mondiale. Il diritto a decidere per tutti dipende da un’altra ragione: la ricchezza. Del G7 fanno parte i sette paesi con il Pil più alto. Il G7 è una struttura dichiaratamente “plutocratica”. Nel senso stretto di questa parola. Che non ha assolutamente nessun punto in comune con l’idea di democrazia o di diritto. Si fonda sul principio di sopraffazione stabilito dai più forti. Negli anni settanta e nei primi anni ottanta esisteva il G5, che comprendeva solo le tre maggiori potenze europee (Francia, Germania e Gran Bretagna) gli Stati Uniti e il Giappone. Fu Craxi a ottenere – e fu un suo grande successo – l’allargamento a Italia e Canada. Ma l’allargamento non cambiò in nulla l’idea imperialista che sottende a questa struttura di comando politico. Scusate se uso il vecchio termine “imperialista”, ma mi sembra molto appropriato.

Il caso ha voluto che proprio nel giorno di apertura di questo G7, che dopo molti anni torna a svolgersi in Italia, l’Unicef abbia presentato un suo rapporto, terribile, nel quale avverte che nel Sud di Gaza ci sono 3000 bambini i quali rischiano nelle prossime settimane e nei prossimi mesi di morire di fame. Perché gli aiuti non arrivano, o non sono sufficienti, o non servono allo scopo. 3000 bambini (veri: non numeri, bambini in carne e ossa, che chiedono, che piangono, che soffrono), rischiano di morire per mancanza di cibo e di acqua potabile. È una forzatura demagogica accostare il rapporto dell’Unicef alla manifestazione di potenza dei 7 “re” del mondo? No, è semplicemente ragionamento politico. In che cosa consiste la politica dei sette potenti? In quale misura e in quali forme si fa carico dei problemi della parte più debole del mondo?

La risposta è semplice: in nessun modo. In nessuna forma. Stavolta il G7 sarà un vero e proprio gabinetto di guerra. All’interno del quale si deciderà come aumentare le spese militari, in che direzione aumentarle, come fare continuare il più a lungo possibile la guerra di Ucraina, come sostenere Israele nella sua aggressione alla Palestina, come riportare il “militare” al vertice della politica internazionale, perché è solo sul piano militare che l’Occidente può assicurarsi una supremazia sul resto del mondo. Il G7 in Puglia è una grande vergogna. Per noi occidentali, per noi italiani in particolare che lo ospitiamo senza che né dal mondo politico né dell’intellettualità si alzi la voce ingenua di qualcuno che dica: quei sette re sono nudi.