Garanti dei detenuti territoriali: “Sistema carcerario al collasso, siamo in emergenza umanitaria”

RMAG news

Oggi è una giornata di mobilitazione promossa dai Garanti territoriali delle persone private della libertà personale. Il sistema carcerario per i Garanti è al centro di un acceso dibattito politico e sociale, purtroppo la politica non dà risposte concrete. Sono trascorsi ormai quattro mesi dall’appello “Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti” con cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare, con urgenza, misure immediate per allentare il clima di tensione che si respira nelle carceri italiani, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramuraria e dalle Circolari del DAP sul trattamento penitenziario.

Il Decreto-Legge sul carcere, del 4 luglio 2024, per la Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale è una vera e propria scatola vuota, non in grado di porre un argine immediato alle drammatiche condizioni in cui versano gli Istituti di pena italiani. Preoccupante è l’indice di sovraffollamento che, ad oggi, è arrivato ad essere pari al 130%. Ci sono 7.027 persone detenute che devono scontare meno di un anno di carcere. Dati allarmanti, conseguenti anche a scelte di politica penale che, in un’ottica puramente repressiva e securitaria, hanno portato all’introduzione di nuove fattispecie di reato, all’innalzamento della durata di pene detentive per alcune fattispecie di reato, all’inasprimento dell’applicazione di misure cautelari, anche per reati di lieve entità. Così il Portavoce e Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Samuele Ciambriello: “Il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria, sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. La situazione richiede un’azione rapida e precisa da parte del legislatore e del Governo. Non si parla mai dei suicidi, delle forme di autolesionismo, della mancanza di figure sociali, di ascolto come psicologi, assistenti sociali, psichiatri, mediatori linguistici. Ci auguriamo emendamenti migliorativi al testo in sede di discussione al Senato e alla Camera. Chiediamo, come Garanti, un incontro urgente con il Ministro Carlo Nordio”. In sintesi, alcune note sul Decreto-Legge n. 92 del 4 luglio 2024, recante «Misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della Giustizia» e proposte di intervento IMMEDIATO al fine di porre termine alle condizioni drammatiche delle carceri italiane, preparate dal Portavoce e dal Coordinamento della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà (Mellano, Valenti, Calderone, Maisto, Farina): l’aumento del personale… solo della polizia penitenziaria. L’investimento del Governo è rivolto unicamente a rafforzare l’area della sicurezza e dell’ordine, prevendendo solo l’assunzione di 1.000 unità della Polizia penitenziaria, a discapito delle esigenze dell’area educativa o del trattamento e/o dell’UEPE.

Modifiche all’Istituto della Liberazione anticipata. Ciò rappresenta solo apparentemente una semplificazione, che potrebbe portare a contenere ritardi nella decisione in merito al calcolo dei semestri via via maturati. Il lavoro del magistrato di sorveglianza diventerà più impegnativo, in quanto si prevede che rimane ferma la sua competenza nell’accertare la sussistenza dei presupposti per la concessione della liberazione anticipata in occasione di ogni istanza di accesso alle misure alternative alla detenzione o ad altri benefici analoghi. Come Garanti territoriali, ci auguriamo che il Parlamento inserisca un emendamento sulla liberazione anticipata speciale.

L’ Aumento delle telefonate… da 4 a 6! L’aumento dei colloqui telefonici rappresenterebbe l’unica misura apprezzabile di questo provvedimento normativo, tuttavia la norma, che prevede l’aumento delle telefonate, non è immediatamente operativa. Ci si attendeva, dunque, in conseguenza della centralità che assume in carcere la cura dell’affettività, un maggior coraggio che portasse il Legislatore ad attuare una vera e propria liberalizzazione dei colloqui telefonici, specie per i detenuti afferenti al circuito della Media sicurezza, e il superamento dei limiti temporali – 10 minuti! – a telefonata.

Il nuovo elenco di strutture residenziali per detenuti. L’obiettivo di tale previsione normativa è quello di realizzare strutture, in grado di fornire non solo servizi di assistenza, ma anche di riqualificazione professionale e reinserimento socio-lavorativo; tuttavia, per realizzare l’obiettivo che il Governo si è posto, è necessario il coinvolgimento del privato e, inevitabilmente, anche di altri livelli di governo del territorio (Regioni ed Enti locali) che finirà per procrastinare nel tempo la realizzazione di tali strutture.

Il Portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello e il Coordinamento della Conferenza composto dai Garanti territoriali Bruno Mellano, Veronica Valenti, Valentina Calderone, Francesco Maisto, Valentina Farina.

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