Gaza, altra strage in un raid israeliano a Khan Yunis: 40 morti, l’area colpita subito dopo l’ordine di evacuazione

RMAG news

L’esercito di Israele continua senza sosta la sua offensiva sulla Striscia di Gaza. Lunedì 22 luglio l’IDF ha duramente bombardamento la città di Khan Yunis, nel sud del territorio governato da Hamas, area precedentemente indicata come “zona umanitaria sicura”, dunque dove era garantita alla popolazione civile palestinese la sicurezza e soprattutto la possibilità di ricevere aiuti umanitari.

Invece l’aviazione israeliane, oltre all’esercito con i carri armati, hanno pesantemente attaccato la città: il bilancio dei morti, provvisorio, è di almeno 40 vittime, non è chiaro quanti civili e quanti effettivamente miliziani appartenenti ad Hamas.

Come capitato altre volte in questi mesi, Israele aveva emesso un ordine di evacuazione dalla zona, indicando come rifugio Al Mawasi, città ad ovest di Khan Yunis e distante circa cinque chilometri. “Le Idf stanno per operare con forza contro le organizzazioni terroristiche e pertanto invitano la popolazione rimasta nei quartieri orientali di Khan Yunis a evacuare temporaneamente nell’area umanitaria di Al Mawasi“, la nota diffusa dall’IDF, solitamente trasmessa ai civili tramite messaggi, telefonate e media.

Secondo il sito Middle East Eye l’ordine di evacuazione era stato emesso solo pochi minuti prima dell’effettivo bombardamento, non lasciando alla popolazione civile il tempo di cercare riparo dall’offensiva.

Anche questo attacco è stato giustificato da Israele con la presenza nell’area dell’offensiva di “significativa attività terroristica”, ovvero la presunta presenza di postazioni di Hamas da cui verrebbero lanciati missili nel sud di Israele.

Come detto, non è la prima volta che l’IDF utilizza questi metodi: soltanto una decina di giorni fa un bombardamento simile colpì Al Mawasi, lì dove dovevano recarsi i civili palestinesi di Khan Yunis, uccidendo una novantina di persone.

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